Figurava malato, ma continuava a
lavorare in proprio senza dichiarare i compensi percepiti. Per
questo motivo un idraulico residente in provincia di Pordenone,
dipendente di una impresa edile, è stato denunciato per truffa
aggravata ai danni dello Stato.
Dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza è emerso
che, attraverso il suo non veritiero stato di malattia, causato
da un simulato infortunio sul lavoro, nel tempo l'uomo aveva
indotto in errore diversi medici, riuscendo a farsi rilasciare
referti che gli avevano permesso di giustificare per quasi un
anno assenze dal luogo di lavoro.
Durante tutto il periodo analizzato, spiegano le Fiamme
Gialle, l'indagato, mentre fruiva dello status di malattia,
continuando a percepire regolarmente lo stipendio da parte del
suo datore di lavoro e le indennità da parte dell'Inail,
esercitava sistematicamente l'attività di idraulico con
interventi presso diversi clienti, che in alcuni casi
richiedevano anche sforzi fisici e attività motorie
incompatibili con la millantata patologia invalidante.
E' stato calcolato che da queste prestazioni il tecnico sia
riuscito a incassare circa 27 mila euro con pagamenti che
avvenivano in contanti e senza mai rilasciare alcun documento
fiscale. Il Gip del Tribunale di Pordenone, accogliendo le
richieste della Procura, ha emesso un decreto di sequestro
preventivo per equivalente per 17.300 euro, corrispondenti alle
indennità per infortunio elargite dall'Inail nel periodo di
malattia.
Separatamente verranno contestati all'indagato i compensi
professionali percepiti durante il periodo di malattia, non
dichiarati ai fini fiscali. Il datore di lavoro ha avviato una
propria azione conseguente agli emolumenti pagati al dipendente.
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