Siamo entrati nella nuova era
dell'astronomia, in cui le onde gravitazionali possono sondare
l'universo in un modo nuovo e complementare ai telescopi
tradizionali.
Le scoperte e le sfide di questa ricerca scientifica sono state
discusse oggi a Esof durante l'incontro organizzato
dall'Institute for Fundamental Physics of the Universe di
Trieste, al quale è intervenuta anche Marica Branchesi,
astrofisica inserita tra le 100 persone più influenti al mondo
da Time nel 2019.
"Questa scoperta ha aperto una nuova finestra sull'universo, che
ora vediamo in maniera diversa", ha spiegato Branchesi,
riferendosi a quando nel 2015 gli interferometri Virgo e LIGO
hanno osservato per la prima volta le onde gravitazionali
generate dalla collisione e fusione di una coppia di buchi neri.
Da allora, sono state diverse le scoperte sulla natura dei buchi
neri rese possibili grazie allo studio delle onde
gravitazionali.
L'ultima in ordine di tempo è stata pubblicata tre giorni fa,
come ha riferito Branchesi: "Probabilmente abbiamo visto la
nascita di un buco nero a massa intermedia nato dall'incontro di
due diversi buchi neri, che potrebbe essere il collegamento tra
quelli stellari e quello al centro della galassia".
"State sintonizzati perché ci saranno presto altre scoperte.
Ognuna di esse spinge più in là la frontiera della nostra
conoscenza, dandoci risposte e aprendo nuove risposte", ha
concluso.
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