Quei filoni di arte astratta,
ritenuti la forma di espressione più immediata e spontanea di un
artista, non hanno nulla di casuale. Nei gesti del pittore che
lancia colori e pigmenti senza pensare, proprio per esprimere la
libertà dell'azione, si individua una struttura. A sottolinearlo
all'ANSA è la docente croata di psicologia Branka Spehar, che
insegna all' Università di Sydney, rifacendosi agli studi di
Richard Taylor sulle tele di Jackson Pollock. "Si è scoperto che
nella drip paintings la struttura di Pollock è a frattali, come
alcune forme naturali degli alberi, per cui da ogni ramo ne
spuntano altri due e così via. L'artista non è esplicitamente
consapevole di tutto questo, ma forse lo è implicitamente, a un
livello profondo". La Spehar è a Trieste per l'European
Conference on Visual Perception 2018, realizzata con proESOF.
Quello di Trieste è il secondo appuntamento mondiale più
importante sulla Percezione visiva dopo il Virtual Science
Society che si tiene ogni anno in Florida (Usa).
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