"Le nostre parole e le nostre
azioni sono guidate dalla volontà di ottenere verità per Giulio
Regeni attraverso il dialogo, non di scavare un fossato tra noi
e l'Egitto: confido che questo atteggiamento sia compreso a
fondo e fatto proprio anche dal Parlamento egiziano". Lo ha
affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora
Serracchiani, commentando la richiesta del presidente della
Camera dei rappresentanti egiziana, Ali Abdel Al, il quale ha
chiesto ai responsabili delle commissioni parlamentari per i
Diritti umani, per gli Affari esteri, per la Difesa e la
sicurezza nazionale di tenere delle "riunioni urgenti" allo
scopo di "rivedere" le relazioni con l'Italia, dopo la decisione
del Parlamento italiano di bloccare la fornitura di ricambi per
gli F16 quale forma di pressione sul caso Regioni.
"La saggezza e lo spirito di giustizia dovrebbero sempre
guidareGoverni e rappresentanti del popolo, ma queste qualità
sono ancora più indispensabili quando si è di fronte a un caso
tragico e sconcertante come la morte di Giulio Regeni", ha
continuato Serracchiani, per la quale "il brutale assassinio di
Regeni si inserisce in uno scenario particolarmente delicato per
la stabilità del Mediterraneo e del Medio Oriente e, oltre che
un colpo alla giustizia, sarebbe una vittoria delle forze
disgregatrici e oltranziste se il risultato ultimo fosse nessuna
verità e relazioni deteriorate tra i due Paesi".
Per questo, ha concluso Serracchiani, "con il pensiero
rivolto allo strazio dei genitori di Giulio come a quello delle
famiglie di Rossi e Tondat, chiediamo uno sforzo all'Egitto.
Perché la lotta al terrorismo non si vince mettendo da parte i
diritti".
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