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ANSAcom - In collaborazione con Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka
Due giorni fa, nella giornata inaugurale di Job & Orienta, un panel dedicato a illustrare la sinergia tra il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e il Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka: un’occasione preziosa per approfondire le tappe del percorso di avvicinamento alla prossima Esposizione Universale, in programma a Osaka dal 13 aprile al 13 ottobre 2025, e per scoprire come l’innovazione e la ricerca italiane saranno protagoniste su un palcoscenico globale. L’accordo quadro firmato a luglio 2023 dal Commissariato Generale con il Mur, la Crui, l’Afam e il CoPer trova piena attuazione nelle numerose iniziative volte a promuovere e coordinare la partecipazione del sistema universitario italiano, delle accademie artistiche e musicali e del mondo della ricerca a Expo 2025 Osaka nonché a potenziare l’internazionalizzazione del sistema accademico e di ricerca italiano, in linea con gli obiettivi del Pnrr. “Le Università e gli Istituti di Alta Formazione artistica, musicale e coreutica parteciperanno attivamente a Expo 2025 Osaka con programmi e progetti innovativi all’interno del Padiglione Italia,” ha dichiarato Elena Sgarbi, Commissario Aggiunto per l’Italia a Expo 2025 Osaka a Verona. “I soggetti capofila delle proposte sono 7 istituzioni universitarie e 5 istituzioni Afam. I progetti, grazie al coinvolgimento del mondo professionale e accademico, presentano un valore artistico e culturale che rafforzerà l’internazionalizzazione del sistema formativo e della ricerca italiani.” “L'accordo con il Mur, reso possibile grazie al prezioso impegno del Ministro Bernini, mira a mettere in luce le eccellenze del mondo accademico italiano sul palcoscenico globale di Expo 2025 Osaka, in Giappone e nella regione ASEAN, attraverso un approccio strutturato, trasparente e inclusivo,” ha dichiarato l’ambasciatore Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka. “Per la prima volta, università, accademie e conservatori si sono uniti al Commissariato per collaborare attivamente alla preparazione di Expo 2025 Osaka, lavorando insieme per adattare le proposte ricevute in linea con le specifiche e le peculiarità del Padiglione Italia. Questo processo intende valorizzare ogni contributo, favorire nuove collaborazioni internazionali nei settori della ricerca e dell’impresa, e attrarre investimenti e talenti dal Giappone e dall’Asia-Pacifico verso le istituzioni accademiche italiane.” La partecipazione del Commissariato Generale al Job & Orienta di Verona segue un workshop operativo che ha riunito i rappresentanti delle Università, degli Enti di Ricerca e delle Istituzioni Afam, i cui progetti sono stati selezionati per il Padiglione Italia. Le proposte delle Università, dei centri di ricerca e delle istituzioni Afam daranno vita a un’offerta espositiva e performativa che al Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka include laboratori e convegni, offrendo al pubblico internazionale una prospettiva unica sul nostro patrimonio scientifico e culturale. Il progetto vede la partecipazione di università capofila distribuite lungo tutto il territorio nazionale. Sono sette le proposte delle Università e dei centri di ricerca ad essere state accolte, in molti casi si tratta di progetti di collaborazione presentati da consorzi di università che hanno deciso di far squadra: come il progetto delle Università dell’Emilia Romagna (Università di Ferrara, Università di Bologna, Università di Parma e Università di Modena e Reggio Emilia); quello dei Centri Nazionali di Ricerca (INARC) finanziati dal Pnrr; il progetto dell’Università Ca’ Foscari Venezia, con Università La Sapienza di Roma, l’Università di Napoli “L’Orientale”, l’Università di Firenze e l’Università degli Studi di Milano; il progetto delle quattro università milanesi (Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università degli Studi di Milano, Politecnico di Milano, Università Commerciale Bocconi); il progetto che vede coinvolti nove centri di ricerca di Marche, Umbria, Abruzzo e Molise (Università di Urbino, Gran Sasso Science Institute, Università di Camerino, Università di Macerata, Università del Molise, Università di Perugia, Università di Teramo, Università dell’Aquila, Università Politecnica delle Marche); il progetto del Politecnico di Torino; quello degli atenei toscani (Università di Firenze, Scuola Superiore Sant’Anna, Università di Pisa, Università di Siena, Scuola Normale Superiore, Università per stranieri di Siena) con il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Sono invece cinque i progetti delle Afam selezionati: quello che coinvolge una trentina di conservatori italiani coordinati dal Conservatorio di Venezia e quello che coinvolge dodici Accademie di Belle Arti di Stato e quattro Isia con capofila l’Accademia di Roma (Politecnico Accademia di Bergamo, Accademia di Bologna, Accademia di Brera, Accademia di Firenze, Accademia di Frosinone, Accademia di Genova, Accademia di Lecce, Accademia di Napoli, Accademia di Palermo, Accademia di Ravenna, Accademia di Torino, con ISIA di Roma, Firenze, Pescara, Faenza); quello proposto da Poliarte, Accademia di Urbino, Conservatori di Pesaro e Fermo, Università di Urbino; quello del Conservatorio di Nocera Terinese con l’Istituto Italiano del Design di Perugia e l’Università di Bologna, quello del Conservatorio Statale di Musica di Ribera-Agrigento. Provenienti da tutta Italia, i progetti selezionati che rappresentano la diversità e la qualità dei settori di ricerca, dall’innovazione scientifica ai beni culturali, dalle arti alla musica, riflettono le peculiarità di tutto il territorio italiano e danno vita a un’offerta non solo di workshop, seminari, convegni e talk ma anche di eventi espositivi e performativi, come concerti e sfilate, offrendo al pubblico internazionale generico e agli esperti e ricercatori dei settori degli altri Paesi una prospettiva unica sul nostro patrimonio e il valore scientifico e culturale italiano.
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