Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

DIRETTA EUROPEI

Risultato finale
Italia4
3Inghilterra

Dal portiere al centravanti, dorsali a confronto

Le sfide chiave da Donnarumma-Pickford a Kane-Immobile

Redazione ANSA

Quando gli inglesi erano maestri del calcio, nei campi dove la polvere dalle miniere di carbone e la pioggerellina incessante metteva a dura prova la pratica e nei pub dove la birra affinava la teoria, erano soliti tramandare una massima che è entrata nella vulgata: una squadra si costruisce sull'asse portiere-stopper-regista-centravanti. Il Novecento ha arricchito il calcio di molti altri ruoli e specialità e ha dimostrato che i maestri del calcio, sul campo, le prendevano quasi sistematicamente da molti allievi che avevano imparato in fretta. Fra questi gli italiani che, come amava ripetere Winston Churchill, "perdono le guerre come fossero una partita di calcio e le partite di calcio come fossero una guerra". E quindi, alla vigilia della finale, può essere utile studiare la partita secondo quello schema dell'asse, come avrebbero fatto i maestri contemporanei di Churchill.

PORTIERE: DONNARUMMA VS. PICKFORD - In sei partite Donnarumma ha preso due gol, Pickford uno, su punizione. L'azzurro ha cinque anni in meno e dieci centimetri in più del collega inglese. Ma le differenze non finiscono qui: se Donnarumma è uno dei più forti del mondo, Pickford è un onesto guardiano della porta. Cresciuto nel Sunderland adesso è all'Everton: anche se non viene mai inserito nella lista dei più forti del mondo (e nemmeno della Premier League), non si può certo dire che sia un portiere scarso. E' l'anima operaia dell'Inghilterra che si amalgama con quella delle star patinate, che forse non ha in repertorio gli interventi spettacolari di Donnarumma, ma è uno di quei portieri che dà serenità alla squadra. Con un bonus: ai mondiali del 2018 ha interrotto la maledizione dei calci di rigore (l'Inghilterra è uscita così ai mondiali del '90, del '98 e del 2006 e agli europei del '96, 2004 e 2012) e che per 28 anni è stata una vera e propria paranoia collettiva nazionale. Quello dei rigori è un epilogo possibile della finale e sapere che in porta c'è Pickford per gli inglesi è un ansiolitico naturale.

STOPPER: CHIELLINI VS. MAGUIRE - La parola è desueta e per qualcuno potrà sembrare anche offensiva. Non per Giorgio Chiellini e Harry Maguire, che di battaglie ne hanno combattute tante e che conoscono perfettamente l'essenza del loro lavoro, sfrondata da tutti i tatticismi: ovvero impedire a chi si trova loro davanti di far gol, costi quel che costi, senza farsi intimorire dal nome o dal palmares. Il capitano degli azzurri ha dalla sua una maggiore esperienza, pochi come lui possono vantare un simile curriculum internazionale. Da quando, nel 2019, è stato acquistato dal Manchester United, Maguire è diventato invece il difensore più pagato della storia del calcio, ma ai piani alti ci è arrivato dopo aver mangiato tanta polvere. Tuttavia sarebbe riduttivo per entrambi definirli stopper alla vecchia maniera, anche per le capacità di guidare due solidissime difese e dare un contributo alla costruzione della manovra.

REGISTA: JORGINHO VS. MOUNT - Qui il confronto si fa più difficile, sia per il diverso schema tattico usato da Mancini e Southgate, sia per le oggettive differenze fra i due calciatori. Ma il paragone stuzzica perché i due sono compagni di squadra al Chelsea, freschi campioni d'Europa con il club alla ricerca di un 'double' che vale una carriera. Jorginho è un elegante direttore d'orchestra dai piedi raffinati, Mount, oltre a essere più giovane è un centrocampista cresciuto nel mito di Frankie Lampard e con maggiori capacità d'inserimento. Jorginho, nato in Brasile da nonni veneti porta alla nazionale la memoria di un secolo di emigrazione e di italiani che hanno portato il loro genio al di là del mare. Mount è un ragazzo di Portsmouth, città dell'ammiraglio Nelson e di Arthur Conan Doyle, autore di Sherlock Holmes, cresciuto su quel mare che collega l'Inghilterra al resto del mondo e la isola dall'Europa.

CENTRAVANTI: KANE VS. IMMOBILE - I maestri di cui sopra si sarebbero sganasciati dalle risate di fronte alla moda del 'falso nueve' e l'avrebbero bollata come l'ennesima scempiaggine latina. Il centravanti dev'essere un 'vero nove': grosso, potente, che attacca gli spazi e, appena può, tira delle sventole da far tremare la porta. Come Harry Kane, insomma, l'uragano del Tottenham e capitano della nazionale inglese. Il confronto è con Ciro Immobile, che agli europei è andato a segno già due volte, ma che nelle ultime partite è rimasto più in ombra. Immobile nel salotto di casa sua ha una 'scarpa d'oro', perché nel 2020 è stato il bomber più prolifico d'Europa. Kane ha quella di capocannoniere dei mondiali di Russia. Ancora Churchill ricordava che gli italiani sono bravi a riparare un carrarmato con uno spazzolino da denti. Dalla metafora bellica a quella calcistica, Ciro Immobile da Torre Annunziata è sempre lì, con uno spazzolino da denti in mano.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Modifica consenso Cookie