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Il Portogallo e' campione d'Europa. Ha vinto per 1-0 la finale di Parigi contro la Francia con un gol di Eder nel secondo tempo supplementare.

Come previsto, contro gli ostici portoghesi, ci hanno provato molto ma non concludendo più di tanto. Dopo 8' un'entrataccia di Payet col ginocchio sulla coscia sinistra ha dato la svolta: Ronaldo fuori, dopo averci provato penosamente per 10 minuti. Griezmann ha avuto due occasioni clamorose per tempo, poi il destino ha preso la sua strada definitiva nel 2' minuto di recupero del secondo tempo, quando Gignac, subentrato a Giroud, si girava e lasciava partire un sinistro che si stampava sul palo e finiva troppo lontano dal piede di Griezmann pronto a ribattere in rete. Tempi supplementari dove i Bleus di Deschamps non avevano più la forza di premere, anche perché il loro uomo migliore, Sissoko oggi inarrestabile, aveva dato tutto e veniva sostituito. Dall'altra parte, tutto scivolava verso la realizzazione del sogno: contropiedi sempre più di sostanza e non più evanescenti come durante i 90' regolamentari. Nell'ultimo, traversa di Guerreiro su punizione, poi - a 10' dalla fine - il gigante Eder, che gioca nel Lilla, prende palla e riesce a girarsi liberandosi di Koscielny. Fa esplodere la rete di Lloris, e la gioia dei suoi, alcuni dei quali erano sugli spalti a Lisbona nel 2004 quando il Portogallo si arrese in finale alla Grecia: anche quella volta Ronaldo pianse in campo, inutilmente consolato da Figo. Al 120', gli occhi di tutti sono per lui, per CR7 che scoppia a piangere come un bambino. Ed esulta più di tutti, bacia i compagni uno ad uno, abbraccia Quaresma che l'ha sostituito facendolo rimpiangere, si riprende da Nani la fascia di capitano e zoppicando va ad esultare, alzando la prima coppa della storia del Portogallo sotto la curva rosso-verde. I francesi pensano all'unanimità che è meglio perdere contro i portoghesi che contro i tedeschi. C'è tristezza fra i Bleus, ma sportività. Il bel gesto di Didier Deschamps, che è andato a consolare Ronaldo che usciva in barella, suggella una finale di fortissima intensità emotiva.

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