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23 giugno, 20:34Foto
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Euro 2016: Promossi e bocciati, ecco il primo bilancio

Finiti i gironi che hanno determinato le 16 squadre più forti, a Euro 2016 è già tempo di un primo bilancio. Un consuntivo di promossi e bocciati che va ben al di là del freddo dato delle classifiche: anche perché la delusione maggiore dopo la fase iniziale è proprio la FORMULA di questa competizione che portando a 24 il numero delle partecipanti ha abbassato palesemente il livello tecnico generale.

La logica del ripescaggio delle quattro migliori terze dei gironi ha poi prodotto un tabellone tecnicamente assai iniquo, perché da una parte, quella dell'Italia, ci sono tutte le più forti e dall'altra praterie per le speranze di molti outsiders. A prescindere dalle scelte politiche dell'Uefa (fu Platini a volere l'allargamento), va detto tuttavia che nel pagellone dei promossi ci sono squadre come Galles e Islanda andate avanti non solo grazie alla formula ma anche per meriti propri, ovvero le prodezze di Bale e Ramsey da una parte e di un collettivo molto solido dall'altra.

A livello individuale, fra i pali della formazione dei promossi il posto lo merita il croato Danijel SUBASIC, strepitoso contro la Spagna, ma già su buoni livelli nei due match precedenti. Statistiche e note di rendimento alla mano, la sua riserva ideale potrebbe essere il nordirlandese Michael MCGOVERN. In difesa non può mancare Leonardo BONUCCI, autentica colonna dell'Italia nelle prime due partite e capace anche, con la sua capacità di lancio, di mandare in gol Giaccherini nella sfida contro il Belgio. Nel reparto arretrato di questo top 11 sta bene anche il capitano del Toro Camil GLIK, autentico pezzo fa novanta anche nella Polonia, mentre il tedesco Jerome BOATENG ancora una volta non ha deluso i suoi tanti estimatori, nonostante una condizione fisica non perfetta. Se la Germania non ha ancora incassato reti il merito è anche suo. Molto bene anche il croato Dario SRNA, che però più che un terzino destro è quasi un'ala. Sta giocando alla grande questi Europei per onorare la memoria del padre, scomparso all'inizio della kermesse continentale.

Fra i centrocampisti Oscar per un altro tedesco, quel Toni KROOS che ha la maggior precisione di passaggio, nel senso che la notizia c'è se ne sbaglia uno. Per lui il Manchester City sarebbe follie, e osservandolo in azione sui campi di Euro 2016 si capisce perché. Dopo un inizio in sordina contro l'Italia, nelle altre due partite del Belgio è piaciuto molto il sogno di mercato della Rima Axel WITSEL, perno del centrocampo del ct Marc Wilmots. Grande impressione, per chi avesse avuto bisogno di ulteriori conferme, ha destato il croato del Barcellona Ivan RAKITIC, mentre autentico fuoriclasse si è confermato anche in questo torneo il suo compagno di club Andres INIESTA, il faro della Spagna. Sulle fasce in grande evidenza l'azzurro Antonio CANDREVA e il croato interista Ivan PERISIC, virtuoso del doppio passo.

Fra gli attaccanti, o trequartisti, le palme dei migliori finora se le sono meritate il gallese Gareth BALE, fondamentale per i Dragoni, lo spagnolo Alvaro MORATA e il francese Dimitri PAYET, nuovo idolo dei francesi. CRISTIANO RONALDO con la doppietta all'Ungheria ha parzialmente riscattato un avvio di Europeo in sordina, sull'onda di quanto aveva fatto (male) ai Mondiali brasiliani di due anni fa.

Nel capitolo dei flop vanno messe tre nazionali intere, ovvero la Svezia in cui Ibra non ha inciso, la Russia che a due anni dai Mondiali in casa sembra all'anno zero e ha anche il problema degli hooligans che si porta dietro, e quell'Austria che ha chiuso all'ultimo posto nel gruppo F ma era arrivata in Francia vincendo nove partite su dieci nelle qualificazioni.

A livello di individualità, male fra i portieri lo spagnolo David DE GEA, protagonista in negativo del Ko contro la Croazia, e il romeno Ciprian TATARASANU, quest'ultimo con la scusante di avere davanti a sé una difesa non certo irresistibile, a cominciare da quel Vlad CHIRICHES, che anche in questo torneo non ha convinto. Male anche lo spagnolo SERGIO RAMOS, forse ancora 'sbronzo' per il recente trionfo in Champions e decisivo nel male per quel rigore che si è fatto parare da Subasic. Segnali poco positivi anche per l'Inter, visto il rendimento nella Turchia del neo-acquisto nerazzurro Caner ERKIN. Non bene, nella, pur ottima Albania di Gianni De Biasi, l'ex laziale Lorik CANA.

Fra i bocciati di Euro 2016 vanno poi inseriti l'austriaco David ALABA, il giovanissimo portoghese RENATO SANCHES, che il Bayern ha pagato, chissà perché, un'ottantina di milioni e il turco Arda TURAN, fischiato dai suoi stessi tifosi. Andrij YARMOLENKO è il simbolo del disastro dell'Ucraina, Raheem STERLING e Harry KANE, almeno finora, le delusioni dell'Inghilterra, Kevin DE BRUYNE non ha convinto nel Belgio.

Zlatan IBRAHIMOVIC è un discorso a parte: autoproclamatosi leggenda vivente alla vigilia del torneo, ha vissuto l'ennesima delusione con la nazionale e ora ha annunciato l'addio alla maglia della Svezia e anche al sogno olimpico di Rio 2016, dove avrebbe dovuto giocare come fuoriquota. I brasiliani ci sono rimasti male, loro il calcio continuano ad amarlo nonostante le delusioni in serie provocate dalla Selecao: un altro grande flop, ma della Coppa America.

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