Delle tre proposte legislative
della riforma proposta dalla Commissione europea solo una
prevede la procedura legislativa ordinaria di co-decisione (il
regolamento sul cosiddetto 'braccio correttivo' del Patto), con
un ruolo consultivo del Pe sulle altre due, materia esclusiva
del Consiglio. L'Eurocamera ne tiene però congiunto l'esame per
rafforzare il ruolo anche consultivo, come già avvenuto con il
'Six Pack'.
"Il rapporto è bilanciato e andrà al voto lunedì alla Econ.
Speriamo che sia approvato, questa è la nostra ambizione - ha
spiegato Marquez -. Secondo le attese andrà quindi al voto nella
planaria del 15-18 gennaio, probabilmente il 17 gennaio. A quel
punto avremo un mandato per iniziare il negoziato" con il
Consiglio, se arriverà il disco verde dall'Ecofin di oggi e
domani.
"Nel nostro rapporto ha spiegato Marquez non c'è alcuna
salvaguardia sul deficit", a differenza di quanto sta emergendo
dal negoziato al Consiglio. La nostra posizione è di prevedere
come "salvaguardia sul debito un calo dello 0,5% annuale per gli
Stati che hanno debito tra il 60 e il 90% del Pil e dell'1% per
Stati con debito oltre 90%. Ma il calo è su una media su 14-17
anni". "E' molto diverso rispetto alla proposta del Consiglio -
ha sottolineato Marquez -. Abbiamo bisogno di dare agli Stati
membri capacità di ridurre il debito ma anche di aver la
capacità di investire". Rispetto poi alla proposta legislativa
della Commissione, ha segnalato Marquez, la Econ ha anche
"rifiutato ogni automatismo sulla procedura per deficit
eccessivo. Abbiamo chiesto alla Commissione di valutare quali
investimenti siano stati fatti e quale sia l'esecuzione del Pnrr
e dei fondi europei".
Rispetto poi ai "fattori rilevanti" da considerare per la
procedura per deficit eccessivo degli Stati, in quella che
dovrebbe diventare la posizione negoziale la posizione negoziale
dell'Eurocamera figurano solo "il debito" e il Pnrr e i fondi
europei". "Se oggi il Consiglio trova un accordo sulla 'landing
zone' (il documento negoziale spagnolo che si è trasformato nei
testi legislativo all'esame dell'Ecofin, ndr) così come viene
proposta ora il negoziato inter-istituzionale sarà molto
difficile. Vorrebbe dire che i ministri non hanno capito la
lezione del passato".
Rispetto al testo al consiglio per noi "è molto importante il
ruolo in Parlamento. Abbiamo bisogno di regole che diano agli
stati spazio fiscale per gli investimenti, abbiamo bisogno di un
patto di stabilità e crescita che dia un peso uguale a crescita
e stabilità. In passato il patto era più orientato alla
stabilità che agli investimenti, vogliamo invertire questo
quadro". Dall'Eurocamera viene una proposta di "un accordo per
un quadro credibile, credibile per i mercati finanziari, e per
gli stati membri. Per ridurre il debito dovremo avere un
approccio caso per caso e tener in considerazione il punto di
partenza degli stati. Questa è la nostra posizione comune".
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