"Quest'ultima è una fonte energetica non sicura, dispendiosa dal punto di vista economico e produce scorie radioattive molto pericolose da gestire specialmente in un Paese altamente sismico come il nostro. Il gas è un combustibile fossile che emette nell'atmosfera CO2 e quindi il suo ingente utilizzo contraddice gli obiettivi europei per la neutralità climatica da raggiungere entro il 2050. Inoltre è una fonte energetica che proviene principalmente dalla Russia quando invece a parole tutti predicano l'indipendenza energetica da essa", sottolineano Castaldo e Ferrara, che considerano "un autogol il voto degli europarlamentari italiani espresso contro l'obiezione". "Così come è congegnata questa tassonomia distrarrà solo copiosi investimenti dalle energie pulite e rinnovabili, che l'Italia possiede in abbondanza e frenerà dunque la transizione verde.
Oggi vincono le lobby del gas e del nucleare, perdono invece tutti i cittadini e la lotta ai cambiamenti climatici", commentano.
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