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Ue: Rinaldi (Lega), fine unanimità rischio per sovranità Paesi

Ue: Rinaldi (Lega), fine unanimità rischio per sovranità Paesi

'Consentirebbe la creazione di alleanze di blocco fra governi'

STRASBURGO, 09 giugno 2022, 14:24

Redazione ANSA

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"Eliminare l'unanimità" in Ue "metterebbe a repentaglio la sovranità degli Stati membri perché consentirebbe la creazione di alleanze di blocco fra Paesi e questo non rientra nello spirito dei trattati". Così in una nota Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega, componente della commissione Affari Costituzionali, a proposito della modifica dei Trattati Ue.

"Se l'obiettivo è superare un meccanismo di ostacolo allo sviluppo di una difesa comune, l'art. 48 dei Trattati non offre alcun iter per renderlo possibile in tempi brevi perché la procedura semplificata riguarda solo modifiche relative alle politiche e azioni interne dell'Ue", evidenzia Rinaldi, sottolineando che "la Conferenza sul Futuro dell'Europa" dalla quale è emersa la proposta di modificare i Trattati "doveva servire ad aprire un dibattito sulle reali cause delle crisi che hanno colpito l'Ue per renderla sostenibile, invece di proporre meccanismi per aggirare il Parlamento legittimando iniziative nell'interesse di alcuni a discapito di altri".

"Le modifiche dovevano riguardare invece tutta la governance economica a iniziare dallo statuto monetario presente nel TFUE sul divieto di monetizzazione, bail-out e solidarietà fiscale che hanno reso l'euro-zona incapace di affrontare le crisi degli ultimi decenni", prosegue l'eurodeputato leghista. "I cittadini che rappresentiamo attendono una politica fatta di investimenti, riforme strutturali, già in parte compiute ma animate da obiettivi punitivi prociclici, non dettate solo dal rapporto deficit/pil o da miopi vincoli obsoleti di bilancio e condizionalità, come gli aiuti di Stato e da uno statuto della Bce con solo target inflattivi e non occupazionali e il divieto di 'lender of last resort' e non certo la modifica del voto all'unanimità in Consiglio che comprometterebbero la tutela degli interessi dei singoli Stati membri", conclude Rinaldi.



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