E' una presidente di primati, Roberta Metsola. Terza donna a guidare l'Europarlamento dopo le francesi Simone Veil e Nicole Fontaine, la maltese è anche il più giovane presidente della storia della casa della democrazia europea. Mai, infine, sullo scranno più alto della Plenaria si era seduta una rappresentante di un Paese membro piccolo come Malta. Gli ultimi dubbi dei liberali e socialisti sull'esponente del Partito Nazionalista di La Valletta si sono dissolti con l'accordo di metà mandato, scritto in un documento di 4 pagine tra S&D, Ppe e Renew. Un documento in cui i tre principali gruppi europei hanno stilato dieci priorità con cui circoscrivere, di fatto, la libertà di azione della presidente.
Dietro l'accordo, nei corridoi parlamentari, impazzava la battaglia per i posti cardine nello scacchiere di Strasburgo. E il Ppe, numeri alla mano, ha rovesciato i trend elettorali più recenti, che lo vedono fuori dal governo dei principali Paesi europei ad eccezione dell'Italia. Oltre alla presidenza, i Popolari incassano la vicepresidenza vicaria con l'austriaco Othmar Karas resistendo all'assalto di S&D al segretariato generale, guidato da Klaus Welle. A rischiare, invece, è Antonio Tajani, presidente della conferenza dei presidenti di commissione messa nel mirino dai socialisti, che nel frattempo ottengono le 5 vicepresidenze a cui ambivano. Tra loro la più votata è stata la Dem Pina Picierno. Tre in totale i vice per il Ppe e tre anche per i liberali. Nella squadra dei vice entrano i Conservatori e Riformisti (con il lettone Robert Zile), co-presieduti da Fdi. Ma in serata per sciogliere il nodo degli ultimi due vice mancanti si è resa necessaria una terza votazione.
Alla sua prima uscita Metsola ha preso le distanze dalle posizioni anti-aborto di cui è stata accusata. "Non voterò più sul tema, questo Parlamento lotterà per i diritti delle donne", ha assicurato l'esponente dell'unico Paese Ue dove l'aborto è illegale. "Ma io promuoverò la posizione di Strasburgo", ha ribadito la maltese. Parlando con l'ANSA, Metsola ha poi rimarcato la sua vicinanza "storica, geografica e linguistica" con l'Italia, mostrando di essere al fianco di Roma nella battaglia per lo scorporo di una parte degli investimenti dal computo del debito. "Sassoli all'ultimo Consiglio Ue parlò di 'crudele inflessibilità' delle regole fiscali", ha ricordato, assicurando che il Parlamento Ue "sarà dalla parte di quei Paesi che hanno bisogno di continuare ad investire per non essere lasciati indietro" nella ripresa dal Covid. Ma chiedendo anche "trasparenza, nessun abuso dei fondi europei e responsabilità nelle spese" ai governi che stanno ricevendo i fondi del Pnrr.
In Italia a festeggiare è stata soprattutto Fi. Silvio Berlusconi, in serata, ha augurato buon lavoro a Metsola in una conversazione telefonica. E le congratulazioni sono arrivate anche da Sergio Mattarella. "L'Italia guarda con immutata fiducia al ruolo centrale dell'Europarlamento", sono state le parole del capo dello Stato.
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