BRUXELLES - "Siamo decisamente in favore di un'Europa più unita" nell'ottica di arrivare a una "integrazione politica" e "restiamo fortemente pro-europeisti chiedendo molto di più di una semplice unione monetaria". Così, in una nota, i due premi Nobel per l'economia, l'indiano Amartya Sen e lo statunitense Joseph Stiglitz, hanno precisato le loro posizioni e preso le distanze dalla strumentalizzazione delle loro analisi sull'euro da parte di alcuni politici in Francia e in Europa.
"Siamo molto turbati - osservano i due premi Nobel - dall'apprendere che in alcune prese di posizione politiche, in Francia e in Europa, le nostre analisi sul funzionamento dell'euro sono state travisate. Noi siamo decisamente in favore di un'Europa più unita e di una maggiore integrazione politica. L'unione monetaria - proseguono Sen e Stglitz - deve procedere di pari passo con l'unione di bilancio e l'unione bancaria e auspichiamo che questo si realizzi nei tempi previsti".
Per i due premi Nobel, la realizzazione della moneta unica senza integrazione bancaria e di bilancio e la prospettiva di un'integrazione politica "è stato un errore economico". Ma ciò detto, i due economisti restano "fortemente pro-europeisti piuttosto che anti-europeisti e auspichiamo che si arrivi a molto di più che una semplice unione monetaria".
Sen e Stiglitz sono stati invitati a chiarire le loro posizioni, nel quadro del dibattito apertosi sull'euro e l'Europa in vista delle Europee, da Mario Monti nella sua veste di presidente del Consiglio per il futuro dell'Europa dell'istituto Berggruen.
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