"La mancanza di trasparenza legislativa al Consiglio ha permesso alla cultura di 'dare la colpa a Bruxelles' di durare troppo a lungo", ha detto O'Reilly, sottolineando come la maggior parte delle riunioni in seno al Consiglio si svolga a porte chiuse. La mediatrice chiede di registrare sistematicamente le posizioni degli Stati Ue in occasione delle riunioni degli ambasciatori dei 28 (Coreper) e di elaborare criteri chiari e accessibili al pubblico sulla catalogazione dei documenti.
"Spero che il voto di oggi contribuirà a convincere i governi nazionali ad accettare di rendere più aperta la legislazione comunitaria, in modo che il pubblico possa vedere chi sta veramente prendendo le decisioni", ha sottolineato.
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