Le prove raccolte indicano comunque, ha poi aggiunto Williamson, "una campagna di persecuzione diretta contro serbi, rom e altre minoranze della popolazione del Kosovo e nei confronti di kosovari albanesi etichettati come 'collaboratori' dei serbi o semplicemente oppositori dell'Uck". Questa persecuzione, riconducibile all'Uck, è stata condotta tramite omicidi, rapimenti, sparizioni forzate, detenzioni illegali in campi in Kosovo e in Albania, violenze sessuali e altre forme di trattamenti inumani, sfollamento forzato, dissacrazione e distruzione di chiese e altri siti religiosi. Il che ha portato "ad una pulizia etnica di ampie fette di popolazioni di serbi e rom dalle aree a Sud del fiume Ibar". Alcuni elementi dell'Uck hanno inoltre condotto una campagna di "violenze e intimidazioni fra il 1998 e il 1999 contro oppositori politici kosovari albanesi, incluse uccisioni, detenzioni illegali e trattamenti inumani" ha detto il procuratore capo della task force Ue.
Williamson si trova ora in una "situazione senza precedenti", poiché è in grado di formulare un atto d'accusa, ma il tribunale in grado di riceverlo "dovrebbe essere creato all'inizio dell'anno prossimo" grazie all'Ue e a Paesi partner della comunità internazionale. La SITF non ha invece raccolto prove sufficienti su un presunto traffico di organi da parte della criminalità organizzata. "Per perseguire queste accuse è necessario un livello di prove di cui ancora non disponiamo" ha detto Williamson. Comunque "le indagini proseguono" e ci sono indicazioni su al massimo una decina di vittime.
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