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In battaglia per Ema e Eba si profila scontro Nord-Sud

In battaglia per Ema e Eba si profila scontro Nord-Sud

La Grecia lancia la strategia Mediterraneo. La Slovacchia invoca 'equità'

BRUXELLES, 18 ottobre 2017, 11:56

Redazione ANSA

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In battaglia per Ema e Eba si profila scontro Nord-Sud © ANSA/EPA

BRUXELLES - I Paesi candidati ad ospitare le agenzie europee del Farmaco (Ema) e l'Autorità bancaria (Eba), che dovranno lasciare Londra per la Brexit, si preparano alla battaglia del 20 novembre, quando da un voto segreto a tre turni emergeranno i nomi delle due città vincitrici. La prima discussione politica, al consiglio Affari generali, è stata l'occasione per confrontarsi, sfidarsi e fiutare la possibilità di alleanze. Milano, Amsterdam, Copenaghen, Vienna e Bratislava sembrano essere - per motivi diversi - le 'front-runner' della gara per l'Ema che vede diciannove città in lizza.

 

Ad aprire i giochi sulle possibili cordate è stata la Grecia, che rivendica l'Ema per Atene come segno di una "solidarietà Ue, dopo tutti i sacrifici" per le varie crisi. Il ministro degli Esteri ellenico Georgios Katrougalos ha proposto ai colleghi dei sette Paesi che partecipano alla conferenza del Mediterraneo del sud un sostegno reciproco. "Se passiamo, il secondo turno contiamo sul sostegno italiano - afferma - e se ci sarà Milano, la voteremo". Ma nuove strategie prenderanno forma al vertice europeo di questa settimana, dove sembra scontato anche un fronte compatto dei Paesi dell'Est.

 

Il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi per il momento preferisce non scoprire le carte. "Come si deve fare, per un lavoro serio e difficile, lo manteniamo in via confidenziale", avverte. Voci di corridoio parlano di accordi con Croazia e Slovenia, ma anche col Lussemburgo, in cambio di un voto per la candidatura all'Eba. Gozi mette in guardia: "Tutti faranno la propria corsa fino al 20 novembre. Questo è un sistema che rende molto difficile sia la costruzione di alleanze, che far emergere le scelte migliori", ribadendo l'auspicio che a prevalere siano i criteri oggettivi e non l'equilibrio geopolitico. Quest'ultimo - spiega - vale per le nuove agenzie.

 

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