PETTEN - Batterie elettriche e serbatori per il combustibile a idrogeno: il futuro dell'energia e dei trasporti, ma soprattutto la sua messa in sicurezza, passa dalla costa olandese, dove si trova uno dei laboratori più avanzati del Joint Research Center, il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea. Nascosto tra le dune di sabbia che strappano la terra al mare dell'Olanda del Nord, la sede del centro di ricerca Ue apre i battenti negli anni '50, dopo il Trattato Euratom, ospitando uno dei primi reattori nucleari ridotti d'Europa, oggi prossimo alla fine del suo ciclo di vita.
Se il nucleare rappresentava infatti la frontiera di ieri, idrogeno e batterie sono l'orizzonte dell'energia del futuro e a questo scopo si dedicano due dei principali programmi dei ricercatori Ue, coordinati dall'italiano Pietro Moretto, che lavorano negli oltre 39 laboratori finanziati da Bruxelles. In un bunker di cemento armato spesso diversi metri, i ricercatori sottopongono prototipi di serbatoi per idrogeno a elevati livelli di stress ambientale e termico, per definire gli standard di sicurezza dei veicoli a idrogeno che saranno commercializzati in futuro nel mercato Ue. Scopo del Jrc infatti è stimolare la ricerca su aspetti ancora poco sperimentali: quando le tecnologie giungono sul mercato, la ricerca si trasferisce nei laboratori delle grandi industrie, e il Jrc passa ad altri progetti.
"Il nostro scopo è aprire la strada", spiegano al centro, situato a Petten. Il programma di ricerca sui serbatoi è quasi concluso. Ora, nel bunker olandese, ci si concentra su sezioni di oleodotti destinati all'idrogeno: tubi capaci di trasportare energia pulita a impatto zero, con il potenziale di rivoluzionare l'approvvigionamento energetico delle industrie europee. Poco distante, il laboratorio di collaudo delle batterie è dotato di strutture all'avanguardia per analizzare le prestazioni dei materiali delle batterie elettriche. Anticipando le future esigenze di ricerca e standardizzazione dei sistemi di accumulo di energia ricaricabile, il laboratorio testa le prestazioni delle batterie e ne valuta il ciclo di vita in condizioni operative ambientali variabili.
Il futuro dell'energia non è solo nella produzione o nello stoccaggio, ma anche nell'utilizzo intelligente. Per questo il Jrc di Petten ha creato lo Smart Grid Interoperability Laboratory, un laboratorio dedicato a testare l'interoperabilità digitale dell'energia nell'interfaccia tra case intelligenti e reti intelligenti. A Petten si studia dunque il futuro delle smart home e delle comunità energetiche, supportando l'interoperabilità tra reti domestiche intelligenti e veicoli elettrici, capaci non solo di consumare energia ma anche di produrla e reinserirla nella rete.
Un futuro tutto da immaginare e normare, promuovendo l'adozione di una metodologia di test comune per fornire al cuore politico dell'Unione i dati necessari per legiferare. Oltre a Petten, il Jrc coordina altri quattro grandi centri di ricerca finanziati dall'Ue: a Geel, in Belgio; a Karlsruhe, in Germania; a Siviglia, in Spagna; e a Ispra, sul Lago Maggiore. Cinque poli di ricerca uniti da una missione comune: porre la scienza al centro delle politiche europee e fornire consulenza indipendente ai decisori politici dell'Ue, mentre lavorano a nuove leggi che riguardano la vita di centinaia di milioni di europei.
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