(Di Fabiana Luca)
Non solo flessibilità e
riduzione degli oneri amministrativi. L'emergenza 'trattori' non
è ancora alle spalle e Bruxelles lo sa. E dunque continua a
tendere la mano agli agricoltori europei, prima di avviare le
discussioni vere e proprie per riformare la
Politica agricola comune (Pac) post-2027, su cui una proposta da
Palazzo Berlaymont si aspetta per la prossima estate.
Una deadline vicina ma non troppo, che costringe oggi
'nell'attesa' Bruxelles ad alzare il tetto degli anticipi che
gli Stati membri possono concedere agli agricoltori, bisognosi
di "liquidità". Dal 16 ottobre, quando le misure saranno
effettivamente in vigore, gli agricoltori dell'Ue potranno
ricevere fino al 70% dei loro pagamenti diretti in anticipo,
rispetto al 50% attuale, mentre i pagamenti anticipati per
interventi basati sulla superficie e sugli animali nel quadro
del fondo di sviluppo rurale potranno essere aumentati fino
all'85%, anziché l'attuale 75%.
Una misura, spiega Palazzo Berlaymont, pensata per andare
incontro alle esigenze di liquidità degli agricoltori europei,
aggravate dagli "eventi meteorologici estremi" che hanno avuto
un impatto sulle rese negli ultimi anni, nonché agli alti tassi
di interesse sui mercati finanziari europei e prezzi elevati di
input e materie prime agricole. Per rispondere a queste sfide e
"fornire una rete di sicurezza economica per gli agricoltori
dell'Ue" spiega l'esecutivo europeo in una nota, diversi Stati
membri hanno espresso questa necessità.
Un intervento che da Roma Coldiretti accoglie come
"necessario" per sostenere le aziende agricole in difficoltà a
causa, in particolare, "dei continui cambiamenti climatici e
dell'aumento dei costi di produzione e con tassi bancari ancora
elevati". Mentre da Bruxelles, gli eurodeputati della
commissione agricoltura (Agri) del Parlamento europeo, Dario
Nardella e Stefano Bonaccini, lo considerano un "segnale forte"
a sostegno del comparto.
Dopo aver concesso una maggiore flessibilità per il rispetto
dei vincoli ambientali e la riduzione della burocrazia
attraverso una mini riforma della Pac avviata nei mesi scorsi,
l'aumento del tetto sugli anticipi dei fondi Pac annunciato oggi
non è l'unico tetto che Bruxelles punta ad alzare e su cui sta
lavorando. A metà luglio la Commissione europea ha avviato una
consultazione con gli Stati membri per portare da 25mila a
37mila euro i cosiddetti aiuti 'de minimis', i fondi che ciascun
Paese può concedere a ogni azienda agricola senza il preventivo
via libera da parte di Bruxelles che, nei fatti, ne rallenta
l'adozione. Un portavoce dell'esecutivo conferma che la
Commissione intende adottare "quanto prima le modifiche al
regolamento 'de minimis' in materia agricola, tenendo conto dei
riscontri ricevuti dagli Stati membri e dalle parti interessate"
che sono andate avanti nelle scorse settimane.
Bruxelles propone di alzare il tetto di aiuti fino a 37mila
euro in tre anni "per tener conto dell'inflazione" e di
calcolare l'importo massimo su un periodo di tre anni, invece
che su tre esercizi finanziari, come avviene ora.
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