BRUXELLES - La quota di gas russo nelle importazioni dell'Ue è scesa dal 45% nel 2021 al 18% entro giugno 2024, mentre sono aumentate le importazioni da partner fidati come Norvegia e Stati Uniti. E' quanto si legge nel rapporto sullo stato dell'Unione dell'energia pubblicato oggi dalla Commissione europea.
"Rimaniamo pienamente impegnati sull'obiettivo di eliminare completamente il gas russo, senza mettere in discussione la sicurezza energetica dell'Europa. E come primo passo, insieme agli Stati membri, ci siamo preparati alla fine dell'accordo di transito con l'Ucraina", in scadenza alla fine dell'anno. Lo ha detto la commissaria Ue per l'Energia, Kadri Simson, in conferenza stampa. L'Italia, insieme a Slovacchia, Austria e Ungheria, è tra i Paesi che ricevono il gas russo attraverso la rotta ucraina. "Abbiamo iniziato a prepararci due anni fa" alla scadenza del contratto, "siamo pronti a vivere senza questo accordo", ha detto Simson.
Durante la conferenza stampa, la commissaria, presentando in conferenza stampa il report sullo stato dell'Unione dell'energia, ha dichiarato che: "L'Unione europea è ora ben equipaggiata a centrare i suoi obiettivi climatici assicurandosi che l'industria rimanga competitiva. Gli investimenti verdi hanno raggiunto un livello record grazie anche ai piani nazionali di ripresa e resilienza. A metà giugno di quest'anno, su 240 miliardi di euro distribuiti nell'ambito dei piani nazionali per l'energia e la resilienza circa 184 miliardi sono stati destinati a riforme e investimenti legati all'energia".
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