"Quali misure intende prendere
l'alto rappresentante per la politica estera per impedire le
violazioni dei diritti umani nei confronti dei migranti al
confine tra Polonia e Bielorussia?" E' questa la domanda posta
all'alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell
tramite un'interrogazione scritta presentata dagli eurodeputati
Pd membri della commissione Libertà civili Sandro Ruotolo, Marco
Tarquinio, Cecilia Strada, Pina Picierno e Alessandro Zan.
"Lo scorso luglio - si legge nel testo dell'interrogazione
- il Parlamento polacco ha approvato una legge che consente alla
polizia di frontiera l'uso di armi da fuoco contro i migranti
che tentano di attraversare il confine nella cosiddetta 'zona
della morte', un'area cuscinetto al confine tra Polonia e
Bielorussia che vieta l'accesso ai gruppi umanitari, agli
osservatori dei diritti umani e ai media alla frontiera. La
situazione sembra aggravata da una propaganda politica interna
che considera i migranti una minaccia alla sicurezza nazionale e
che depenalizza e giustifica comportamenti violenti e non
proporzionali".
"La legge polacca - spiegano gli eurodeputati Pd - ha
suscitato forti critiche da parte di organizzazioni umanitarie
ed internazionali, tra cui il Consiglio d'Europa, che hanno
denunciato il rischio di ripetute violazioni di diritti umani e
accusato la Polonia di una gestione inumana della crisi
migratoria. Considerato che l'invocazione della sicurezza
nazionale non può servire come 'carta bianca' per adottare
misure non compatibili con gli standard minimi del diritto
umanitario internazionale e del diritto europeo, chiede pertanto
all'Alto Rappresentante della Politica estera dell'Unione
Europea". Da qui la richiesta degli eurodeputati Dem: "Quali
misure ed azioni immediate intende intraprendere per garantire
che sul suolo europeo non avvengano manifeste violazioni dei
diritti umani a danno dei migranti?"
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