BRUXELLES - "Nel 2023, abbiamo assistito al più alto numero di conflitti armati attivi dalla fine della Seconda guerra mondiale e questi conflitti stanno diventando sempre più lunghi e complessi". In aggiunta "l'anno scorso abbiamo assistito ad alcuni dei peggiori disastri legati al clima" e così a oggi "circa 300 milioni di persone hanno bisogno di aiuti umanitari a livello globale, mentre il divario di finanziamento tra i bisogni e le risorse disponibili è cresciuto fino a superare i 50 miliardi di euro". Lo ha detto il commissario europeo alle emergenze, Janez Lenarcic, in conferenza stampa al termine della terza edizione del forum umanitario europeo svoltosi a Bruxelles. Un forum dedicato al "crescente tsunami dei bisogni umanitari" durante il quale, ha spiegato Lenarcic, "la Commissione e gli Stati membri dell'Ue si sono impegnati a stanziare 7,7 miliardi di euro" per gli aiuti umanitari nel 2024.
Il commissario ha dunque delineato "tre azioni chiave" da intraprendere collettivamente "se vogliamo davvero fornire un'ancora di salvezza ai più vulnerabili". In primo luogo, è necessario "aumentare i finanziamenti" ha spiegato Lenarcic, sottolineando come "i tre principali donatori umanitari, tra cui la Commissione europea, forniscano quasi il 60% dei finanziamenti umanitari disponibili a livello globale".
"Ma la crisi dell'impegno globale non riguarda solo i finanziamenti. C'è una terribile tendenza a sfidare sfacciatamente il diritto umanitario internazionale nei conflitti e sono proprio i conflitti che continuano a essere il motore principale dei bisogni umanitari" ha aggiunto il commissario, lanciando un appello ai governi affinché si impegnino a rispettare di più il diritto internazionale umanitario e ad assicurare alla giustizia i responsabili delle violazioni del diritto internazionale umanitario.
"Il terzo e ultimo punto che ho sollevato durante il forum è che dobbiamo anche cercare di ridurre i bisogni umanitari" con un'azione congiunta che "affronti e risolva le crisi in modo sostenibile affrontandone le cause alla radice", ha aggiunto.
In occasione della terza edizione del Forum, Ue e Stati membri si sono impegnati ad agire per affrontare il conflitto e preservare lo spazio umanitario, in particolare nel deterioramento della situazione nella Striscia di Gaza. I ministri dell'Ue hanno espresso grave preoccupazione per l'attuale situazione umanitaria nella Striscia e hanno chiesto un accesso umanitario rapido, senza ostacoli, sicuro e continuo alle persone in difficoltà.
Il forum ha riunito oltre 1.400 rappresentanti della comunità umanitaria, degli Stati membri dell'Ue e non solo, che hanno partecipato a discussioni strategiche per proporre insieme soluzioni sostenibili alle complesse sfide umanitarie di oggi.
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