BRUXELLES, 22 SET - La migrazione potrebbe essere "una forza dissolvente per l'Unione Europea" a causa delle profonde differenze culturali tra i paesi europei e della loro incapacità a lungo termine di raggiungere una politica comune. A lanciare l'allarme, in un'intervista al Guardian, è l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell. "Alcuni membri dell'Ue hanno uno stile 'giapponese': non vogliamo mescolarci. Non vogliamo migranti. Non vogliamo accettare persone dall'esterno. Vogliamo la nostra purezza", sottolinea Borrell osservando come, invece, l'Europa "necessiti " dei migranti contro il calo demografico.
Borrell, al quotidiano britannico, ha affermato che il nazionalismo è in aumento in Europa, ma ha detto che questo è dovuto più alla migrazione che all'euroscetticismo. "Si temeva che la Brexit fosse un'epidemia. E non lo è stata. E' stato un vaccino. Nessuno vuole seguire l'uscita dei britannici dall'Unione Europea", ha osservato. Tuttavia, "la migrazione è una frattura più grande per l'Unione Europea. E potrebbe essere una forza dissolvente per l'Unione Europea". Nonostante l'istituzione di una frontiera esterna comune, "non siamo stati in grado finora di concordare una politica migratoria comune", ha sottolineato l'Alto Rappresentante ribadendo un concetto: "Se vogliamo sopravvivere dal punto di vista produttivo abbiamo bisogno dei migranti".
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