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Accordo tra Consiglio ed Europarlamento sulla "direttiva rinnovabili"

Accordo tra Consiglio ed Europarlamento sulla "direttiva rinnovabili"

Parigi ottiene apertura su idrogeno da atomo. Pe: 'Con limiti'

30 marzo 2023, 15:29

Redazione ANSA

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Accordo tra Consiglio ed Europarlamento sulla "direttiva rinnovabili" © ANSA/EPA

BRUXELLES - Dopo 15 ore di negoziato, le istituzioni Ue hanno raggiunto un accordo sulla nuova direttiva per promuovere e regolamentare le energie rinnovabili. Lo ha annunciato con un Tweet la presidenza svedese dell'Ue.

L'accordo sulla nuova direttiva aumenta al 42,5% l'obiettivo Ue al 2030 per la quota di consumi finali di energia elettrica che dovranno essere coperti da fonti rinnovabili. Il contributo obbligatorio delle rinnovabili sale non solo rispetto all'attuale 32%, ma anche a quanto proposto dalla Commissione nel pacchetto clima del 2021 (40%). Con il RePower EU l'esecutivo Ue aveva proposto il 45%. Tra gli altri elementi dell'accordo secondo Markus Pieper (Ppe, Germania) relatore del provvedimento all'Europarlamento, c'è l'accelerazione dei permessi. La produzione di energia da biomassa resterà rinnovabile al 100%. "Un buon giorno per la transizione energetica dell'Europa", commenta l'eurodeputato tedesco.

Entro il 2030 le energie rinnovabili dovrebbero contribuire al 49% dell'energia utilizzata dagli edifici. L'intesa, che dovrà essere ratificata da Europarlamento e Consiglio Ue, prevede obiettivi vincolanti per i trasporti. Gli Stati membri potranno scegliere tra un obiettivo di almeno il 29% di quota di rinnovabili nel consumo finale di energia nel settore dei trasporti entro il 2030 oppure un obiettivo di riduzione del 14,5% dell'intensità di gas a effetto serra nei trasporti grazie all'uso di fonti rinnovabili. Le rinnovabili dovranno inoltre contribuire ai consumi del settore con almeno il 5,5% di biocarburanti avanzati (cioè da materie prime non alimentari) e carburanti rinnovabili di origine non biologica (idrogeno rinnovabile e carburanti sintetici a base di idrogeno). Il contributo dell'idrogeno a basse emissioni (cioè fatto con il nucleare) sarà conteggiato come rinnovabile, ma con alcuni limiti. L'accordo prevede criteri più stringenti per la produzione di energia da biomasse, che restano tuttavia conteggiate come rinnovabili. Gli Stati membri designeranno aree di accelerazione per le energie rinnovabili in cui i progetti beneficeranno di autorizzazioni semplificate. Gli impianti saranno considerati di "interesse pubblico prevalente".

"Accolgo con favore l'accordo provvisorio con il Parlamento e il Consiglio su una serie rafforzata di norme sulle energie rinnovabili, abbiamo raggiunto un compromesso ambizioso e la nuova direttiva rinnovabili è un passo importante nella realizzazione del Green Deal e del RePowerEU". Così in un tweet la Commissaria europea all'energia Kadri Simson.

"Più energia rinnovabile: maggiore sovranità energetica; meno gas serra; transizione verde più veloce". Lo scrive sui social la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola congratulandosi "per l'importante accordo sulla direttiva sulle energie rinnovabili" con il negoziatore dell'Eurocamera, l'eurodeputato Markus Pieper, e la presidenza svedese del Consiglio dell'Ue. Secondo Metsola, si tratta di "un accordo che dimostra ambizione e impegno", afferma Metsola.

L'idrogeno prodotto da energia nucleare fa parte dell'accordo Ue sulle rinnovabili raggiunto nella notte tra il Parlamento europeo e gli Stati membri. Parigi ha ottenuto che l'energia atomica sia conteggiata per la decarbonizzazione dell'industria, tuttavia - ha precisato l'eurodeputato tedesco Markus Pieper a guida dei negoziati - vi sono "forti limiti". Il compromesso prevede che il 42% dell'idrogeno provenga da combustibili rinnovabili di origine non biologica entro il 2030 e il 60% entro il 2035. I Paesi potranno comunque coprire il 20% di queste quote usando la produzione nucleare a determinate condizioni.

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