BRUXELLES - L''Ungheria conferma la sua opposizione alla tassa minima globale per le multinazionali e al pacchetto di assistenza macro-finanziaria all'Ucraina da 18 miliardi per il 2023. Nella consueta intervista a Kossut Radio, il premier ungherese, Viktor Orban, ha parlato della tassa minima globale sostenendo che "questo è un aumento delle tasse che uccide il lavoro". Sugli aiuti a Kiev "il governo ungherese - ha aggiunto - ritiene che gli Stati membri dovrebbero sostenere questo obiettivo tramite accordi bilaterali".
"Se attuata con l'approvazione dell'Ungheria, cancellerebbe decine di migliaia di posti di lavoro. La questione fiscale non è globale, ma rientra nella giurisdizione nazionale", ha spiegato Orban in merito alla minumum tax. Orban si è soffermato, inoltre, sul nono pacchetto di sanzioni che Bruxelles si appresta a varare nei prossimi giorni.
"Se l'Ue estendesse le sanzioni contro la Russia al gas e all'energia nucleare, ciò avrebbe delle conseguenze tragiche per l'Ungheria", ha avvertito il premier, sottolineando la necessità per Budapest di raggiungere un'esenzione da tale decisione. "Nei negoziati sulle sanzioni abbiamo sempre raggiunto i nostri obiettivi nazionali - ha rimarcato - quindi partecipiamo al dibattito sul nono pacchetto con buone speranze, ma la pressione è costante, se ne aspettano di nuovi, quindi dobbiamo lottare per proteggere i nostri interessi".
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