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Lussemburgo: 'Dall'Ue provocazione sul nucleare, pronti ad agire'

Lussemburgo: 'Dall'Ue provocazione sul nucleare, pronti ad agire'

Il ministro dell'Energia, pronti a "esaminare la proposta nel dettaglio e a discutere ulteriori passi" insieme a Germania e Austria

04 gennaio 2022, 08:20

Redazione ANSA

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Il ministro dell 'Energia del Lussemburgo, Claude Turmes - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - La bozza di piano della Commissione Ue per includere il nucleare e il gas come fonti green "è una provocazione dal punto di vista procedurale" e "in termini di contenuto nasconde il rischio di un greenwashing". Lo ha scritto su Twitter il ministro dell'Energia del Lussemburgo, Claude Turmes, dicendosi pronto a "esaminare la proposta nel dettaglio e a discutere ulteriori passi" insieme a Germania e Austria, altrettanto contrarie a includere il nucleare tra gli investimenti sostenibili. La proposta è stata inviata ai governi venerdì, "in un'azione notturna e nebulosa. Questo la dice lunga sulla trasparenza", ha attaccato Turmes.

"C'è una posizione unanime nel governo" di Berlino sulla valutazione della classificazione delle fonti di energia proposta dalle Ue: lo ha dichiarato il portavoce di governo Steffen Hebestreit, rispondendo a chi domandava se ci fossero discordanze tra i partiti della coalizione, in conferenza stampa a Berlino. Hebestreit ha ricordato che nel contratto di coalizione si concorda sull'addio all'energia atomica in quanto pericolosa e non sostenibile dal punto di vista ambientale, mentre si considera il ricorso al gas naturale come una "tecnologia di passaggio", necessaria per arrivare ad altre forme di tecnologia pulita.

Se i piani della Commissione europea che includono il nucleare e il gas naturale tra le fonti sostenibili per gli investimenti a favore della transizione energetica "verranno attuati in questo modo, faremo causa". Lo ha scritto su Twitter la ministra federale austriaca per il Clima, l'ambiente e l'energia, Leonore Gewessler, evidenziando che l'energia nucleare è "pericolosa e non rappresenta una soluzione nella lotta contro la crisi climatica". "Esamineremo attentamente la bozza" presentata dalla Commissione Ue "e abbiamo già commissionato un parere legale sull'inclusione del nucleare nella tassonomia", ha aggiunto.

 La posizione dell'Austria è "molto chiara", spiega la ministra, secondo la quale né l'energia nucleare né il gas naturale dovrebbero essere inserite tra le fonti sostenibili per gli investimenti come parte della lotta al cambiamento climatico "perché sono dannose per il clima e per l'ambiente e distruggono il futuro dei nostri figli". Al pari del suo omologo del Lussemburgo, Claude Turmes, Gewessler definisce l'azione della Commissione europea, che ha inviato ai governi la sua proposta nella serata di venerdì "notturna e nebulosa", sostenendo che "il solo momento della pubblicazione mostra che" la Commissione "ovviamente non è convinta della sua stessa decisione".

Il Partito popolare europeo (Ppe) sostiene il piano della Commissione europea di classificare con condizioni rigorose o transitorie anche il gas e l'energia nucleare tra le fonti sostenibili nell'elenco dei settori energetici dove indirizzare gli investimenti come parte della lotta al cambiamento climatico.

"Per ridurre le emissioni di CO2 in Europa, abbiamo bisogno anche del gas. Non per sempre e ovunque, ma per un periodo di transizione e in determinate situazioni", ha affermato in una nota la vicepresidente del gruppo al Parlamento europeo e incaricata del Green Deal, Esther de Lange.

Tra le fonti energetiche fossili, il gas è "la più pulita" e le infrastrutture ora usate per convogliare l'oro blu potrebbero essere utilizzate in futuro per trasportare l'idrogeno pulito prodotto dalle rinnovabili. "Utilizzando il gas come tecnologia ponte, possiamo ridurre le emissioni di CO2 più rapidamente allontanandoci, ad esempio, dal carbone, senza dover aspettare che le tecnologie completamente prive di carbonio diventino ampiamente disponibili", sottolinea ancora la politica olandese.

Per quanto riguarda il nucleare, il Ppe riconosce il ruolo che l'atomo può svolgere come tecnologia a basse emissioni di carbonio nel mix energetico nazionale, "a condizione che siano prese disposizioni sufficienti per i più elevati standard di sicurezza e per lo smantellamento, tenendo conto delle questioni transfrontaliere".

 "La notizia secondo cui la Commissione europea intende inserire gas e nucleare nella tassonomia verde, conferendo a queste fonti energetiche l'etichetta di sostenibilità, è un oltraggio al Green Deal europeo e una sconfessione di decisioni e percorsi già intrapresi per avviare la transizione ecologica". Lo dichiara in una nota l'eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde, avvertendo che il gruppo politico al Parlamento europeo è pronto a dare battaglia "per opporci a questa pericolosa operazione di greenwashing".

"La Commissione gioca un gioco pericoloso e sta minando alle fondamenta un sistema di classificazione degli investimenti che avrebbe dovuto essere genuinamente verde e a prova di futuro", sottolinea Evi, sostenendo che l'inserimento di gas e nucleare nella tassonomia porta "la politica climatica ed energetica dell'Unione europea su una strada completamente sbagliata".

L'eurodeputata esprime "un profondo senso di delusione, ancor più perché l'Italia, nella persona del ministro Cingolani, ad oggi con tutta evidenza pare essersi schierata tra i Paesi che hanno detto sì a nucleare e gas come investimenti sostenibili, in virtù di un accordo sotto banco con la Francia, difficilmente confutabile".

"Noi Verdi - aggiunge - denunciamo da tempo che Cingolani abbia sostenuto la posizione del governo francese e quindi dell'industria nuclearista francese, già fortemente indebitata, ponendo come merce di scambio l'ingresso del gas in tassonomia. Siamo dalla parte sbagliata della storia, e il programma del governo rosso-verde della Germania, che proprio in questi giorni ha chiuso 3 impianti nucleari, ce lo ricorda senza mezzi termini".

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