"Sono infatti poco più di trentaseimila le persone che, al 21 novembre, si sono iscritte in sette mesi alla piattaforma online con traduzione immediata in 27 lingue, per raccogliere i contributi dei cittadini, Sono lo 0,008% dei cittadini europei", spiega Pisapia.
L'avvocato milanese denuncia come siano andate perse le "ambizioni iniziali e l'obiettivo di proporre modifiche ai trattati" e mette in guardia che "l'indifferenza che caratterizza questo percorso adesso rischia di diventare un argomento a supporto della volontà di alcuni governi europei di non cambiare l'Ue".
La soluzione secondo l'eurodeputato potrebbe essere quella di "concentrare le energie su obiettivi precisi e mirati a partire da temi decisivi come quelli della salute, dello stato di diritto, della difesa dell'ambiente, quello dell'immigrazione, tornato di drammatica attualità non solo per la vicenda dei profughi abbandonati al confine tra Polonia e Bielorussia ma anche per l'aumento dei migranti che attraversano, o sperano di attraversare, il Mediterraneo".
Concludendo Pisapia sottolinea l'importanza di spiegare "ai cittadini europei che la Conferenza non è un ulteriore strumento ideato dai 'burocrati di Bruxelles' ma, al contrario, l'unica Agorà che può accogliere le loro proposte per un'Europa, più giusta e più sociale".
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