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Consiglio Ue, Draghi:'Sui migranti serve una risposta solidale, passi avanti, spero si traducano in fatti'

Consiglio Ue, Draghi:'Sui migranti serve una risposta solidale, passi avanti, spero si traducano in fatti'

Conferenza stampa dopo il vertice. 'Le foto dei bimbi morti sono inaccettabili' ha detto il premier. 'Accelerare sui vaccini. Il Green pass europeo sarà pronto a metà giugno'

25 maggio 2021, 19:30

Redazione ANSA

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La conferenza stampa del premier Draghi - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - "C'è stata una certa soddisfazione sul modo in cui procedono le vaccinazioni un po' dappertutto, e la campagna deve accelerare anche in estate. Le forniture continueranno ad arrivare in modo sufficiente". Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo il Consiglio Ue. Il green pass sanitario europeo, ha aggiunto, "sarà pronto a metà giugno". 

"Avevo detto in anticipo che avrei sollevato il problema dell'immigrazione, ho offerto i numeri delle ultime settimane. Devo dire che soprattutto da parte di Francia e Germania c'è coscienza del problema, ma anche da parte di altri. Occorre una risposta solidale, non di indifferenza", ha detto. 

Rispondendo ad una domanda sulle immagini diffuse da Open Arms dalla spiaggia di Zuwara, in Libia, il premier italiano ha detto: "Le immagini di quei bambini sono inaccettabili"

Al Consiglio europeo "ho sollevato il problema delle migrazioni, assente dall'agenda per parecchio tempo. Mettere a dormire un problema non lo fa sparire", ha spiegato Draghi, sottolineando che il tema "sarà messo in agenda nel prossimo Consiglio". 

Sui licenziamenti abbiamo "fatto un passo avanti, spero che sindacati e imprese si ritrovino nella mediazione", ha sottolineato Draghi in conferenza stampa.

Sulle sanzioni alla Bielorussia il premier ha sostenuto che "sono equilibrate e ben dirette: tutti abbiamo sentito il dovere di prendere queste sanzioni e condannare l'atto della Bielorussia. Se ci saranno reazioni della Russia, le vedremo: siamo un continente forte. Non dobbiamo ritenerci così deboli quando prendiamo decisioni forti dal punto di vista umanitario". 

"Ci sono molte cose che si possono fare a proposito della Russia, prima di tutto una completa attuazione degli accordi di Minsk. Bisogna rafforzarsi molto, soprattutto dal lato della sicurezza cibernetica. Il livello di interferenza, sia con le spie che abbiamo visto di recente, sia sul web è veramente diventato allarmante", ha detto Draghi.

Il presidente francese Emmanuel Macron, al termine del consiglio europeo, ha affermato che l'Ue deve "ridefinire profondamente" le sue relazioni con la Russia. 

Macron è favorevole ad invitare l'opposizione bielorussa al vertice del G7 di giugno. Lo si apprende dall'entourage presidenziale. La Francia appoggia in questo modo la richiesta di Svetlana Tikhanovskaia, figura dell'opposizione bielorussa in esilio in Lituania, che in un messaggio pubblicato su Telegram ha invocato la "partecipazione delle forze democratiche bielorusse al G7", previsto dall'11 al 13 giugno nel Regno Unito.

Ieri sera, i Paesi dell'Unione europea hanno deciso di chiudere il loro spazio aereo alla Bielorussia e di adottare una nuova serie di sanzioni contro il regime di Alexander Lukashenko, dopo il caso legato al dirottamento del volo di linea europeo della Ryanair. Governata col pugno di ferro da Lukashenko, la Bielorussia è considerata come l''ultima dittatura d'Europa'. 

 

Nella riunione di oggi i temi sul tavolo sono stati le misure per l'uscita dal Covid - su tutte il nodo dei brevetti dei vaccini e l'intesa per Green Pass unitario - e il dossier cambiamenti climatici.

I Ventisette, nelle conclusioni del vertice, evidenziano il "miglioramento della situazione epidemiologica generale" che "consentirà una graduale riapertura delle nostre società". Ma i leader avvertono anche che si dovrà "rimanere vigili per quanto riguarda l'emergere e la diffusione di varianti e agire se necessario". Infine, "sarà fondamentale il lavoro in corso per aumentare la produzione di vaccini e garantire un approvvigionamento adeguato in tutta l'Ue". 

Sul clima, non c'è accordo tra i leader europei sulla ripartizione dello sforzo di riduzione delle emissioni di gas serra tra Paesi. Rispetto alle bozze delle conclusioni del Consiglio europeo, la discussione ha portato alla cancellazione dal documento di ogni riferimento al regolamento sulla condivisione degli sforzi che copre le emissioni di trasporti, edilizia e agricoltura. I leader Ue invitano "la Commissione a presentare rapidamente il suo pacchetto legislativo" sul clima.

"Ritorneremo sulla questione una volta che la Commissione avrà presentato le sue proposte", ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel in conferenza stampa. Ma i leader Ue non hanno dato le attese e concrete "indicazioni ulteriori" alla Commissione per la presentazione del pacchetto clima che dovrebbe vedere la luce il 14 luglio e che sarà composto da ben 12 proposte legislative. I leader europei si sono fermati alla conferma dei target al 2030, dell'obiettivo neutralità climatica al 2050 e dell'impegno "ad aumentare le loro ambizioni in vista della riunione della COP26 a Glasgow".

Troppo ampia è stata la divergenza di vedute tra Paesi fondatori e nuovi Stati membri sui criteri di attribuzione dello sforzo di riduzione che i Paesi dell'Est avrebbero voluto calcolare sul Pil pro-capite del 2013. Le economie più avanzate, tra cui l'Italia, chiedevano invece un aggiornamento del parametro del Pil (che dal 2013 a oggi è diminuito) mentre i nuovi Stati membri chiedevano ulteriori compensazioni economiche. Decidendo di rinviare il confronto, il Consiglio ha lasciato in qualche modo mano libera alla Commissione, visto che il pacchetto clima sarà molto ampio. Non includerà solo la riforma delle principali politiche climatiche Ue (mercato Ets, regolamento sulla condivisione dello sforzo e sull'impatto dell'uso dei terreni e delle foreste) ma anche nuovi limiti di emissioni per i costruttori di automobili e la tassa sulla CO2 alle frontiere. A questo punto solo dopo che che Bruxelles avrà presentato le sue proposte si aprirà il vero negoziato tra i due schieramenti in cui è divisa l'Europa sul fronte degli sforzi da fare per combattere i cambiamenti climatici.

 

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