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Timmermans, Paesi Ue diano il diritto di voto ai 16enni

'Senza di loro il Green Deal non ci sarebbe stato'

Redazione ANSA

BRUXELLES - "È arrivato il momento che gli Stati membri introducano il voto a 16 anni. Stiamo decidendo per il loro futuro". Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, alla conferenza The State of the Union 2021 organizzata dall'Istituto Universitario Europeo di Fiesole, sottolineando che "senza i Fridays for future", le manifestazioni dei giovani in difesa dell'ambiente, "il Green deal europeo non ci sarebbe stato".

"L'età per votare dovrebbe essere abbassata a 16 anni, ma non c'è niente che possiamo fare come Commissione Ue perché è una competenza nazionale", ha precisato Timmermans, invitando i giovani a "non sottovalutare la loro influenza, che è già enorme ma aumenterà se avranno il coraggio di impadronirsi delle istituzioni".

Davanti alla crisi climatica ed economica, "se non agiamo ora i nostri figli si troveranno ad affrontare guerre per l'acqua e per il cibo", ha aggiunto Timmermans, sottolineando l'importanza di azioni volte alla sostenibilità "nei prossimi due anni".

"Abbiamo una doppia responsabilità: accelerare la transizione verso una società sostenibile ma anche investire" le risorse del Recovery Fund "in una ripresa economica completamente in sintonia con quella società sostenibile", ha proseguito Timmermans. "La responsabilità maggiore resta in capo ai Paesi più industrializzati", ha aggiunto l'olandese, convinto che alla conferenza per il clima Cop26 di Glasgow, a novembre, dovranno essere stanziati "i soldi necessari per permettere ai Paesi in via di sviluppo di raggiungere gli obiettivi fissati".

"Stando alle ricerche fatte, possiamo dimostrare che la riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 è fattibile. Entro il 14 luglio la Commissione Ue presenterà un pacchetto di proposte" sul clima "definito".

"Alcuni settori, come quello dell'acciaio, avranno maggiori difficoltà" nel raggiungere gli obiettivi, "ma sono ottimista", ha evidenziato Timmermans, aggiungendo che ognuno dei singoli Stati membri "sarà d'accordo su qualcosa e su qualcos'altro no", ma un quadro normativo definito "è utile anche a presentare idee agli attori" in gioco, "mostrando loro gli effetti potenzialmente positivi della transizione verde" sul mercato. In questo senso, l'Ue vuole "agire per influenzare" i mercati e i Paesi terzi "come Stati Uniti e Cina".

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