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Ema, nessun problema nell'uso di AstraZeneca

Ema, nessun problema nell'uso di AstraZeneca

L'audizione al Parlamento Ue: 'Verifiche sui casi sospetti, rapporto rischi-benefici positivo'

16 marzo 2021, 09:00

Redazione ANSA

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Parlamento europeo, oggi le audizioni di Ema, Ecdc e Oms - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Il rapporto tra benefici e rischi" per il vaccino anti-Covid di AstraZeneca "è considerato positivo e non vediamo alcun problema nel proseguire le vaccinazioni utilizzando questo vaccino". Lo ha detto Marco Cavaleri, responsabile per la strategia vaccinale dell'Ema, in audizione alla commissione Salute dell'Europarlamento. "Stiamo esaminando i dati e gli eventi letali riportati per tentare di capire se ci sono cluster specifici di casi" legati "a certi tipi di patologie o allo status medico dei soggetti", ha aggiunto Cavaleri, sottolineando che finora non vi sono evidenze che "dimostrino un rischio emergente che influenzi il rapporto benefici/rischi".

"Stiamo lavorando per accelerare l'autorizzazione di nuovi siti di produzione per AstraZeneca entro il mese in modo da aumentare le forniture in tutta l'Ue", ha aggiunto Cavaleri.

L'Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha individuato criteri scientifici per dimostrare l'efficacia e la sicurezza dei vaccini modificati per le varianti del coronavirus, che consentiranno di chiedere "esperimenti clinici più piccoli", ha spiegato Cavaleri parlando ai deputati. I criteri dovrebbero quindi assicurare procedure di autorizzazione più veloci. Dai primi studi fatti, i vaccini Rna messaggero (Moderna e Pfizer-Biontech) hanno "un'ottima efficacia contro le nuove varianti del Covid". Allo stesso modo, anche "il vaccino Johnson&Johnson di recente approvato dall'Ema" è risultato efficace, ha proseguito Cavaleri. "Secondo un piccolo studio su duemila casi, il vaccino AstraZeneca è risultato invece non efficace" contro la variante sudafricana, ha spiegato Cavaleri, indicando tuttavia che sarà necessario attendere "studi più ampi" per verificarne la reale efficacia.

In generale, ha precisato il rappresentante dell'Ema, "il vaccino anche a chi è già stato infettato potrebbe avere senso, come spiega anche l'Organizzazione mondiale della Sanità. E' comprensibile che non siano al momento gruppi prioritari, ma stiamo discutendo se in questi casi potesse essere sufficiente una dose singola". 

RIGUARDA L'AUDIZIONE:

In fatto di sequenziamento, è intervenuto Bruno Di Ciancio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).  Solo nove paesi in Ue, tra cui l'Italia, hanno aumentato a un livello considerato soddisfacente il sequenziamento per individuare le varianti del coronavirus Sars-CoV-2. Tra i paesi meno virtuosi ci sono la Francia e la Spagna. "Rafforzare le misure di sanità pubblica, identificare i nuovi focolai in modo rapido e aumentare il tasso di vaccinazioni", ha detto Ciancio, restano le migliori soluzioni per evitare rischi da nuovi varianti. 

La direttrice del dipartimento d'immunizzazione dell'Oms, Katherine O'Brien, ha parlato anche della certificazione digitale per viaggiare. "Attualmente non c'è una raccomandazione sanitaria internazionale sull'utilizzo di passaporti vaccinali per viaggi internazionali, né ci sono le condizioni per proporlo", ha detto. O'Brien ha precisato che l'Oms è a favore dei pass elettronici "per i singoli", ma a livello internazionale "non ci sono le condizioni" per proporli perché "mancano le prove su quanto i vaccini proteggano" e si pongono problemi "per gli spostamenti, tenendo presente che per il momento vengono somministrate dosi solo alle persone vulnerabili".

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