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Brexit: Ue, nessun impegno del Regno Unito su punti importanti intesa

Brexit: Ue, nessun impegno del Regno Unito su punti importanti intesa

Londra replica, Ue non vuole dazi zero

24 aprile 2020, 17:42

Redazione ANSA

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Brexit: Ue, nessun impegno Gb su punti importanti intesa - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - "Prendiamo atto della scelta" del Regno Unito di non voler estendere il periodo di transizione e quindi dobbiamo "lavorare in modo serio per fare progressi in modo concreto". Cosa che non è avvenuta in questo round negoziale perché "il Regno Unito non si è voluto impegnare in modo sostanziale su punti importanti e precisi che sono previsti dalla dichiarazione politica. Lo deploro e mi inquieta". Così il capo negoziatore Ue, Michel Barnier.

"Non possiamo accettare di fare progressi selettivi" per l'accordo sulle relazioni future col Regno Unito, "dobbiamo fare progressi su tutti" i punti previsti dalla dichiarazione politica. "Il Regno Unito non può rifiutare di estendere il periodo di transizione e allo stesso tempo rallentare la discussione in alcune aree", come quella del 'level playing field', sottolinea il capo negoziatore Ue, Michel Barnier, dopo il secondo round di negoziati sulla Brexit.

"Se non ci sarà un accordo sulla pesca e sul level playing field (stesse regole di competizione economica) non ci sarà un accordo commerciale" con il Regno Unito. "Questo accordo non si farà mai a scapito del mercato interno", ha aggiunto Barnier, auspicando che nei prossimi due round negoziali, da qui a giugno, siano fatti progressi anche su questi punti.

Il Regno Unito "deplora che l'offerta dell'Ue sul commercio dei beni resti ben al di sotto di quanto concordato (da Bruxelles) in trattati di libero scambio recenti con altri Paesi sovrani" e ritiene che questo "riduca considerevolmente" la credibilità "dell'aspirazione a un'intesa a zero dazi che condividiamo" per le relazioni del dopo Brexit. Lo afferma Downing Street in una nota diffusa a nome del capo negoziatore di Londra, David Frost, in risposta all'attacco di Michel Barnier sull'ultimo round negoziale.

Il Regno Unito giudica "costruttivo" il clima complessivo dell'ultimo round dei negoziati con l'Ue sulle relazioni del dopo Brexit, malgrado le valutazione negative di Michel Barnier. Ma riconosce a sua volta, in una nota di Downing Street, che "i progressi sono stati limitati" sui dossier segnati dalle divergenze principali: fra i quali cita "il cosiddetto level playing field", ossia l'allineamento normativo invocato da Bruxelles contro i rischi di concorrenza commerciale sleale, e "la pesca".

"Il round negoziale", svoltosi in videoconferenza causa emergenza coronavirus, "è stato - nell'interpretazione di Downing Street - costruttivo e pieno" con "un'ampia presentazione di testi legali da entrambe le parti". "Tuttavia" anche il team di David Frost, che continua a escludere il minimo spiraglio su un'estensione della transizione, riconosce che "sono stati fatti progressi limitati per colmare le divergenze" più rilevanti. "La nostra valutazione è che vi sia una convergenza positiva su alcune aree di un (futuro) Accordo di Libero Scambio... e su questioni come la cooperazione nell'energia, nei trasporti o nel nucleare civile", prosegue la nota di Londra, che ritorce peraltro su Bruxelles la responsabilità dello stallo su altri dossier: accusando i 27 di voler imporre condizioni più rigide al Regno rispetto alle intese commerciali negoziate con altri Paesi terzi e quindi allontanare l'obiettivo "zero dazi". "Divergenze significative" vengono poi rilevate sulla richiesta europea sul "cosiddetto level playing field", interpretata come "insistenza nel voler imporre condizioni al Regno Unito che non si ritracciano in altri accordi (di libero scambio) e non tengono conto del fatto che noi siamo usciti dall'Ue come uno Stato sovrano". Nonché sul tema dei diritti di pesca, cruciali soprattutto per la Francia, rispetto ai quali Londra respinge l'idea di "una continuità sul sistema di quote" previsto dagli accordi fra i Paesi membri e invoca al contrario il diritto di tornare a "controllare l'accesso alle sue acque" a partire dal fine di quest'anno. Per andare avanti occorre ora consolidare "un atteggiamento costruttivo, conclude Downing Street, assicurando che "il Regno Unito resta impegnato a definire un Accordo di Libero Scambio" e a cercare a partire dal prossimo round "soluzioni equilibrate che riflettano le realtà politiche di entrambe le parti".

 

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