BRUXELLES - "La Corte dell'Ue ha stabilito" che Polonia, Ungheria, e Cechia hanno violato la legge comunitaria. "Tuttavia, con la scadenza di entrambe le decisioni sui ricollocamenti, non c'è modo per rimediare all'infrazione". Così un portavoce della Commissione europea, rispondendo all'ANSA. Il portavoce evidenzia tuttavia: "La decisione è però importante perché fa chiarezza sulla responsabilità degli Stati membri, e guiderà il lavoro" dell'Esecutivo Ue "per il futuro".
"La priorità della Commissione europea ora è presentare il nuovo Patto su asilo e migrazione. La sentenza della Corte Ue chiarisce che il principio di solidarietà e di giusta condivisione della responsabilità tra gli Stati membri, secondo i Trattati, governa la politica di asilo dell'Ue" aggiunge il portavoce. "La Corte - spiega - è chiara rispetto alla responsabilità degli Stati membri. Questa sentenza guiderà il nostro lavoro sul nuovo Patto".
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