(ANSA) - BRUXELLES, 14 NOV - La Commissione europea ha
formalmente adottato la proposta di direttiva sulle quote rosa
nei cda, che impone la presenza di almeno il 40% di donne nei
board delle societa' quotate entro il 2020 (entro il 2018 per le
aziende statali). Lo ha annunciato la vicepresidente Viviane
Reding con un messaggio Twitter: ''E' fatta''.
La proposta di direttiva della Reding e' stata co-firmata dai
vicepresidenti Antonio Tajani (Industria), Joaquin Almunia
(Concorrenza), Olli Rehn (affi economico-finanziari) e Michel
Barnier (mercato unico) e dal Commissario Laszlo Andor (lavoro).
Doveva essere varata gia' tre settimane, ma la maggioranza delle
Commissarie donne non l'aveva appoggiata, inoltre un gruppo di
almeno nove stati (tra i quali Gran Bretagna, Olanda, Bulgaria,
Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania e Malta)
avevano ufficializzato la loro opposizione, inviando una lettera
in cui chiedevano che la Ue si astenesse dall'intervenire in una
materia ritenuta di competenza squisitamente nazionale.
Il testo rivisto ed approvato oggi impone che, a parita' di
qualifiche dei candidati, sia data priorita' al ''sesso
sottorappresentato'' nella scelta dei componenti non esecutivi
dei consigli.
La direttiva lascia che siano i singoli stati a definire le
sanzioni per le societa' che non si adeguano, ma chiede che esse
siano ''effettive, proporzionate e dissuasive'' e propone misure
dalle multe o alla dichiarazione delle nullita' della nomina.
La proposta e' stata fatta partendo dalla constatazione che
attualmente nelle circa cinquemila societa' quotate europee sono
uomini l'85,5% dei componenti non esecutivi ed il 91,1% degli
executive. La direttiva impone le quote solo per i membri non
esecutivi e si applica esclusivamente alle societa' quotate e
non alle Pmi (che nelle definizione europea sono le aziende con
meno di 250 dipendenti ed un fatturato annuo nopn superiore ai
50 milioni di euro).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
