MATERA, 15 SET - Valorizzazione dei punti di forza, migliorando infrastrutture, e ascolto delle esigenze delle imprese e del territorio: sono i fattori perché la Basilicata possa utilizzare al meglio le risorse finanziarie dell'Unione europea. Lo ha detto, nel pomeriggio a Matera, Carlo Corazza, direttore dell'Ufficio del Parlamento europeo in Italia, nel corso dell'incontro ''Opportunità europee per il rilancio della Basilicata'' che ha visto la partecipazione anche di rappresentanti della Regione, della Banca europea degli investimenti finanziari, della Cassa Depositi e Prestiti e del Centro Europe direct Basilicata. "L'Unione europea dopo la pandemia - ha sottolineato Corazza - ha scelto la strada della solidarietà.
Oggi abbiamo risorse senza precedenti, che la Basilicata deve sfruttare al meglio. E il tema di questo incontro è come valorizzare al massimo il ruolo della Regione, che è attuatore della politica europea e tutte le sinergie, non solo con Next Generation ma anche con i prestiti della Banca europea degli investimenti, che ha avuto una nuova linea di 200 miliardi di euro e con il ruolo della Cassa Depositi e Prestiti. La Basilicata - ha proseguito - ha tanti punti di forza, una buona base industriale ed è essenziale per la sicurezza energetica del nostro Paese. Ha sfruttato al meglio le industrie culturali e creative in sinergia con il turismo. Tutti questi punti di forza vanno ulteriormente valorizzati, naturalmente migliorando anche le infrastrutture di rete e la digitalizzazione". Alla Basilicata, Corazza ha consigliato "di ascoltare molto le aspettative delle imprese e del territorio.
Deve essere una continua dialettica tra imprese, cittadini, le organizzazioni professionali, il mondo rurale per capire bene dove, effettivamente, l'impatto dei fondi può essere benefico per la crescita, la competitività e l'occupazione della regione''. Michele Casino, assessore lucano alle attività produttive, ha detto che i fondi europei rappresentano una grande opportunità per la Basilicata e per il Mezzogiorno. ''La maggior parte delle risorse - ha evidenziato - arriva dall'Unione europea. Basti pensare al Pnrr, con risorse per le politiche attive, che riguardano le infrastrutture e altre, in percentuale minore, che saranno impegnate anche per il rilancio nella sanità. Siamo a buon punto con la programmazione dei fondi europei. Stiamo - ha concluso - rispettando il programma''.
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