BRUXELLES - "Gli artisti ricevano i compensi per la musica diffusa dalle piattaforme streaming". E' l'appello di Itsright società indipendente di collecting di diritti connessi al Senato per la discussione in corso in queste settimane sul recepimento della direttiva Ue sul diritto d'autore. In particolare Itsright chiede di dare effettiva attuazione all'articolo 18 della direttiva che riconosce agli artisti "il diritto a una remunerazione adeguata e proporzionata per gli utilizzi digitali". Lo streaming, sostiene la società, è una delle principali modalità utilizzate per la diffusione di musica (+26% nel 2019).
Attualmente però, secondo Itsright, ci sarebbe una disparità di trattamento da parte dei giganti del web: "Per cantanti e musicisti non esiste al momento nessuna tutela o equa remunerazione, al contrario di quanto, invece, è previsto da tempo per gli artisti del cinema e delle serie tv" spiega Gianluigi Chiodaroli presidente di Itsright .
Infine Itsight si appella al riconoscimento di un "equostreaming": "Auspichiamo che il vicepresidente Pittella, relatore del provvedimento - ha aggiunto Chiodaroli- appoggi quella che è una battaglia di giustizia per gli artisti e coerente con il recepimento della Direttiva. Questa chiama giustamente le piattaforme alla responsabilità di veicolare opere protette sulla base di una licenza ottenuta dai titolari dei diritti" conclude.