Parlamento Ue approva il Ceta tra proteste e defezioni

Intesa con Canada risposta a Trump. L'impatto per l'Italia

Redazione ANSA STRASBURGO

STRASBURGO, 15 FEB - Manifestazioni contrarie fuori e dentro l'aula e voti trasversali contro non bloccano il Ceta: Strasburgo ha approvato oggi l'accordo commerciale Ue-Canada con 408 sì, 254 no e 33 astensioni lanciando un chiaro segnale al protezionismo minacciato da Donald Trump. Un voto che arriva dopo giornate di mobilitazione via mail e una manifestazione che fin dalla mattina ha portato un centinaio di rappresentanti di sindacati e Ong all'ingresso del Parlamento Ue, raccolti attorno ad un enorme cavallo di Troia gonfiabile sormontato da un inequivocabile 'Stop Ceta'. Dentro, giusto prima del voto, uno striscione viene issato, e poi prontamente ritirato, nella plenaria: 'Fai la storia, dì No al Ceta'. Brusio, voci, qualche applauso, cartelli 'Sì al Canada, No al Ceta' spuntano sui banchi, l'eurodeputato anticapitalista di Podemos Miguel Urban si alza e srotola un nastro con la scritta 'zona libera da Ceta' tra i colleghi che attendono di votare. Poi il Presidente Antonio Tajani dà il via al voto e con quello vengono messe a tacere, almeno per ora, le proteste.

 

A favore si esprimono popolari, con Forza Italia e Ncd, conservatori, liberaldemocratici e una buona fetta dei socialisti e democratici. Contrari l'estrema destra di Le Pen e Salvini (secondo il quale così si mettono a rischio 40mila posti di lavoro), gli euroscettici di Farage e i grillini, i verdi, la sinistra unitaria e una settantina di eurodeputati S&D, tra cui otto italiani del Pd e tutti i componenti delle delegazioni socialiste francese, belga e polacca. "Si tratta di un buon accordo per i nostri cittadini", il commento a caldo di Tajani, "permetterà di creare nuovi posti di lavoro e di stimolare la crescita portando vantaggi a imprese e consumatori e tenendo conto delle loro preoccupazioni: l'accordo garantisce standard Ue elevati di protezione della salute, dell'ambiente e del lavoro". Raggiante anche la Commissaria Ue al Commercio Cecilia Malmstrom ed il ministro canadese François Philippe Champagne: "E' un momento storico, il mondo aspettava una voce forte da Ue e Canada e la Ue ha usato la voce forte". Parole che rimandano, inevitabilmente, al protezionismo della nuova amministrazione statunitense.

 

Echi di soddisfazione anche dal governo. "E' un'eccellente notizia che apre prospettive per l'ulteriore rafforzamento delle relazioni economiche commerciali tra il Canada, da un lato, e Ue e Italia dall'altro", afferma in una nota il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. "I vantaggi per il nostro Paese saranno numerosi e importanti". Già ora sono 13.146 le società italiane che esportano in Canada, di cui cui il 79% Pmi, per 63 mila posti di lavoro che vengono sostenuti anche grazie a questo commercio. Con il Ceta, che entrerà in vigore in maniera provvisoria ad aprile, e il relativo abbattimento dei dazi nei settori agroalimentare, manifatturiero, dei servizi e con l'accesso agli appalti pubblici canadesi, è previsto un aumento delle opportunità economiche e una parallela riduzione dei costi burocratici, assicura la Commissione Ue, pari a 500 milioni di euro per le imprese europee. Il tutto in attesa che i Parlamenti nazionali (e regionali, dove previsto, come in Belgio) approvino definitivamente il trattato. "Ci saranno problemi in alcuni Stati membri", ammette la Malmstrom, "dovremo spiegarne i benefici". Chi ha perso oggi, promette battaglia proprio nei 28: il cavallo di Troia dello Stop Ceta proverà a trasferirsi da Strasburgo ai parlamenti nazionali.

 

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