ROMA - Opporsi alla proposta di adattare ai fondi di Coesione lo stesso modello di gestione delle risorse stanziate con il Next generation EU: questo l'obiettivo della missione a Bruxelles organizzata da una delegazione dell'Upi (Unione province italiane) Toscana, che ha avuto in programma l'incontro con funzionari e rappresentanti del Parlamento europeo, del Comitato delle regioni e della Conferenza delle regioni periferiche e marittime.
"Il problema di fondo è che non tutte le risorse della politica di coesione vengono spese e a fronte di un problema nel meccanismo di spesa, la discussione è se adottare un sistema più asettico, rigido e farraginoso come quello utilizzato per Pnrr", ha detto il presidente di Upi Toscana e presidente della Provincia di Massa-Carrara Gianni Lorenzetti a margine di uno degli incontri criticando la possibilità che i fondi di coesione possano essere sottoposti a una gestione più centralizzata a livello nazionale sulla scorta di quanto avviene con le risorse del piano di ripresa post-pandemia.
Un segnale chiaro di questa intenzione, ha aggiunto Lorenzetti, è "la volontà di far confluire le deleghe del commissario europeo per la Coesione nel portafoglio del commissario al Bilancio". L'Upi Toscana si schiera quindi al fianco dei 16 rappresentanti dei Lander tedeschi che nel novembre 2023 hanno adottato una comunicazione sul futuro quadro finanziario pluriennale. "La futura politica di coesione deve rispettare un approccio territoriale, onorare i principi di partenariato e sussidiarietà garantendo alle regioni europee un ruolo fondamentale nel processo di programmazione e attuazione, attraverso la gestione condivisa e la governance multilivello", si legge nel testo dei rappresentanti delle regioni tedesche.
L'attenzione è rivolta anche alle nuove regole per l'attuazione del Patto di stabilità e al loro impatto sugli enti locali. L'obiettivo, ha spiegato Lorenzetti, è permettere alle regioni e agli enti locali di fare la loro parte nella contrattazione tra governo e Commissione sulla definizione dei piani di medio termine per il rientro dai livelli di deficit e debito pubblico eccessivi. "Ogni volta che si parla di Patto di stabilità gli enti locali sono chiamati a un contributo notevole", ha affermato. Spaventa il taglio della spesa di oltre 300 milioni di euro che il governo ha annunciato per la provincia di Massa Carrara. "Sono cifre importanti, per cui serve fare attenzione e su cui alimentare il dialogo".
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