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Conversazioni in Piazza, secondo Rampini abbiamo sottovalutato la Cina

L'evento dell'Istituto Italiano di Cultura con l'Ambasciata d'Italia a Bruxelles

Redazione ANSA

BRUXELLES - "Tutti abbiamo peccato di sottovalutazione della Cina". Così il giornalista e saggista italiano Federico Rampini, autore del libro 'Fermare Pechino. Capire la Cina per salvare l'Occidente', alla prima delle "Conversazioni in piazza" organizzate dall'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles e all'Ambasciata italiana in occasione della Settimana della lingua italiana nel mondo.

Ieri sera Rampini ha parlato con il direttore del quotidiano belga "Le Soir", Christophe Berti, di origine italiana, della sua esperienza in Cina.

Alla domanda sul ruolo dell'Europa, Rampini ha risposto che "non sarà marginale". "La Cina dovrebbe guardare al modello europeo di stato sociale e di diritti", ma per ora non è "particolarmente umile e vogliosa di apprendere", ha detto Rampini. Lo scrittore ha inoltre definito il Next generation Ue uno strumento epocale sul solco del piano Marshall e della costituzione della Ceca nel 1957, "una risposta di leader illuminati a una crisi planetaria".

Il ciclo di incontri, fino al 25 novembre, vedrà come protagonisti autori italiani dialogare con esponenti del panorama belga e internazionale, nelle due "piazze italiane" dell'Istituto e della residenza dell'Ambasciata. I prossimi saranno la scrittrice Benedetta Craveri, il giornalista Paolo Valentino e il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari.

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