BRUXELLES - "Le azioni del Governo sul piano ambientale continuano all'insegna dell'incoerenza. Se le linee guida del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) parlano di aumento della produzione da fonti rinnovabili, e in particolare da eolico e solare offshore, non più tardi di qualche giorno fa, nella discussione del Decreto Milleproroghe, questo stesso Governo non ha saputo mantenere il punto sullo stop alle trivelle". Così l'eurodeputata Eleonora Evi (Verdi, ex M5s) e titolare in Commissione Ambiente, che ha presentato alla Commissione europea un'interrogazione parlamentare sulla compatibilità tra le attività di ricerca e prospezione di idrocarburi e gli obiettivi del Green Deal.
Evi chiede inoltre al governo italiano "di puntare con fermezza sulle energie rinnovabili". Quella sulle trivelle è invece "una decisione inaccettabile e incomprensibile - prosegue Evi - se si pensa che la bozza iniziale del decreto prevedeva che dal 1 gennaio 2021 non si potessero più rilasciare nuovi permessi di prospezione o di ricerca, ovvero nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, su tutto il territorio nazionale". L'eurodeputata conclude: "È assurdo constatare la totale mancanza di ambizione da parte dell'Italia rispetto agli obiettivi climatici europei: non è questa la direzione tracciata dall'Europa nel suo Green Deal, non è questo il percorso che ci porterà ad essere nel 2050 il primo continente climaticamente neutro".
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