BRUXELLES - Il progetto 'La Grande Bellezza', dopo aver vinto il Premio Nazionale "Patrimoni Viventi 2019" del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, sarà presentato il 5 novembre a Bruxelles come best practice nazionale selezionata dal Ministero per l'Istruzione. ll progetto, durato sei mesi, ha coinvolto 600 studenti dell'Istituto Aldo Moro di Casalnuovo, dell'ICS Don Milani Capasso e la Scuola Caporale di Acerra, del Liceo Artistico Majorana di Pozzuoli ed è stato selezionato dal Ministero per l'Istruzione perché ha generato un ampio laboratorio di innovazione sociale e culturale, mettendo insieme impresa culturale, scuole, istituzioni e imprese commerciali. La Grande Bellezza - si legge in un comunicato - nasce con l'intento di educare, ovvero nutrire e lasciar emergere il meglio dai giovanissimi cittadini e ha fornito gli strumenti per la salvaguardia del patrimonio e dei luoghi della cultura.
A Bruxelles saranno mostrati i video di otto ragazzi, in rappresentanza di tutte le scuole e dei laboratori del progetto, che spiegheranno all'Europa che cos'è per loro la bellezza. "La Grande Bellezza nasce con l'intento di trasformare la relazione fra i giovani e il patrimonio culturale, materiale ed immateriale, abbandonato - dice Stefania Piccolo co-fondatrice di Officinae Efesti e direttrice artistica del progetto - generando un ponte fra alcuni contesti periferici della provincia di Napoli e Pozzuoli; frutto di un grande lavoro di cooperazione e condivisione di intenti, il progetto è stato costruito in rete da 4 istituti scolastici, un'organizzazione del terzo settore, un'impresa commerciale ed un soggetto istituzionale".
"Siamo onorati di rappresentare l'Italia in Commissione Europea in un momento così complesso e doloroso", conclude Agostino Riitano, co-fondatore di Officinae Efesti e project manager supervisor di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura. "Operiamo da quasi vent'anni, a Napoli e in tutto il territorio nazionale, sperimentando nuovi modelli di produzione culturale per dare risposte concrete e non convenzionali ai bisogni delle comunità con cui lavoriamo".
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