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Il programma Espon fornisce dati, analisi e strumenti ai responsabili politici e alle parti interessate per migliorare l’attuazione delle politiche territoriali Ue
Dal clima al digitale, dall’industria ai trasporti, passando per la sostenibilità e l’innovazione: la politica di coesione europea è lo strumento principale d’investimento dell’Unione europea per realizzare politiche che tengano conto delle necessità dei territori. Un compito non facile, per cui Bruxelles necessita di una chiara visione politica.
Co-finanziato per l’85% dall’Ue e per il 15% dai suoi 28 Stati membri e da 4 partner - Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera – il programma Espon (acronimo di European Spatial Planning Observatory Network, Osservatorio in Rete sull’Assetto del Territorio Europeo) fornisce dati, analisi e strumenti ai responsabili politici e alle parti interessate per migliorare l’attuazione delle politiche territoriali Ue. Valutare la coesione territoriale nelle regioni europee e identificare nuove sfide per il futuro è l’obiettivo fondamentale dei ricercatori che hanno la loro sede a Lussemburgo.
Il bilancio di Espon per il periodo di programmazione 2014-2020 è di 48 milioni e 600mila euro. Il lavoro dei ricercatori si concentra su dati, statistiche e trend delle politiche territoriali Ue, producendo una serie di studi su temi che spaziano dalla disoccupazione giovanile all’economia circolare, all’uso di strumenti finanziari per sviluppare scenari territoriali per il futuro.
Grazie alla digitalizzazione, il 39% delle città europee ha visto un aumento sostanziale della diffusione di servizi specifici, mentre una città su tre ha visto un abbattimento dei servizi operativi e il 91% dei servizi urbani è migliorato. La transizione verso un'economia circolare potrebbe comportare benefici complessivi di 1,8 trilioni di euro entro il 2030 per l'Ue e creare opportunità significative nella creazione nuovi lavori di migliore qualità. Sono solo alcune delle statistiche prodotte da Espon, che sul suo sito ha sviluppato una ‘cassetta degli attrezzi’ per facilitare l'accesso e l'uso dei suoi dati di giornalisti e responsabili politici, permettendo di scaricarli dai progetti e mappe personalizzate.
Tra le novità del 2020, un nuovo database, che sarà ufficialmente presentato a febbraio, e lo strumento di localizzazione e misurazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) in città e regioni, anch’esso ai nastri di partenza a febbraio.
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Presentato a Helsinki, l’ultimo rapporto di Espon 'Stato del territorio Ue' vede le città italiane protagoniste in Europa di pratiche virtuose che trainano la transizione digitale sul territorio.
A fare scuola nel mercato del lavoro è L'Aquila che, grazie alla creazione del Gran Sasso Science Institute, ha attirato dall'estero capitale umano e oggi "sta registrando un aumento del numero di giovani ricercatori stranieri altamente qualificati con ricadute positive sull'economia, rivitalizzazione sociale e crescita di start-up di alto livello tecnologico".
Bolzano si distingue per il progetto di intelligenza artificiale gAALaxy, un sistema d'innovazione sociale per offrire assistenza agli anziani che vivono soli. Le case delle persone coinvolte sono state dotate di dispositivi 'smart' che consentono un monitoraggio costante, contatti regolari con familiari o personale specializzato, e una risposta rapida in casi di emergenza.
Perugia è invece un esempio di 'smart city' nella pianificazione urbana grazie alla piattaforma WiseTown, che facilita l'interazione tra l'amministrazione locale e la cittadinanza per la modernizzazione dei servizi pubblici e la gestione della città.
Infine, Torino è citata da Espon come un modello di "coordinamento, pianificazione e interazione" nella governance di una città metropolitana, "forte capacità amministrativa e giuridica", nonché "coinvolgimento dei cittadini in iniziative europee".
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