STRASBURGO, 11 MAR - "Oggi siamo al Parlamento europeo come ucraini che vivono in stato di guerra dal 2014. Io sono di Lugansk, dal 2014 sapevo che che la guerra iniziata non si sarebbe fermata. Io oggi le parlo in russo, la mia lingua, una lingua per cui non sono mai stata discriminata in Ucraina, sono tutte invenzioni e bugie quelle che Putin sparge sul Donbass". Così Anna Shchekatunova, cittadina russofona di Lugansk.
Nel 2014 ha lasciato la sua città in seguito all'inizio delle ostilità e oggi, assieme al marito, ha partecipato ai lavori della Conferenza sul Futuro dell'Europa al Parlamento europeo di Strasburgo. "Siamo qui per un evento che parla di futuro, ma dobbiamo capire che il nostro futuro non esisterà se voi non fate qualcosa, se l'Europa non ferma l'aggressione contro il nostro Paese", prosegue Shchekatunova.
"Fare un primo passo verso la democrazia europea è molto importante per noi, l'Ucraina è così profondamente diversa dalla Russia, è molto vicina all'Europa. L'Europa però ha dimenticato che cos'è un regime dittatoriale, noi invece abbiamo un tale vicino che non ce lo fa scordare. Per questo vogliamo stare da questa parte qui con voi che per noi siete mentalmente e storicamente più vicini", conclude. (ANSA).