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Alimentare: fumata nera negoziato Ue contro pratiche sleali

Alimentare: fumata nera negoziato Ue contro pratiche sleali

Riprenderanno a gennaio con presidenza romena

12 dicembre 2018, 22:07

Redazione ANSA

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STRASBURGO - Fumata nera, questa sera a Strasburgo, sul progetto di direttiva Ue che vuole mettere la parola fine alla pratiche commerciali sleali nella catena alimentare. Lo ha annunciato l'eurodeputato Pd, Paolo De Castro, al termine del quinto trilogo di negoziati tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione Ue, durato oltre cinque ore. Le trattative riprenderanno a gennaio sotto la presidenza romena dell'Ue.

"Non intendiamo svendere l'accordo contro le pratiche commerciali sleali nella catena alimentare dopo oltre un decennio di battaglie. Il testo sul tavolo manca ancora di ambizione per poter sottoscrivere un compromesso con la presidenza austriaca dell'Ue. I colloqui riprenderanno a gennaio con la presidenza rumena", ha detto a Strasburgo De Castro, relatore del dossier e capo-delegazione dei negoziatori al Parlamento europeo al termie del quinto incontro negoziale con le istituzioni Ue. "Nel trilogo odierno - spiega - abbiamo fatto un altro passo avanti verso l'eliminazione delle pratiche commerciali sleali più dannose nella filiera alimentare. Tuttavia, nonostante gli sforzi fatti, non siamo ancora pienamente soddisfatti". Il nodo da sciogliere resta il livello della soglia di fatturato delle aziende che saranno coperte dalla direttva Ue. "La presidenza austriaca infatti - spiega De Castro - era disposta ad un compromesso di poco superiore ai 50 milioni di fatturato proposti dall'Esecutivo Ue, oltre i quali nessun operatore sarebbe più protetto". Per il futuro, il primo vicepresidente della commissione agricoltura dell'Europarlamento resta comunque fiducioso: "abbiamo ancora gennaio per concludere i colloqui - dice - e faremo il massimo per ottenere l'intesa più ambiziosa possibile". De Castro è consapevole che le prossime trattative saranno difficili ma, conclude: "non siamo disposti a rinunciare facilmente. I nostri agricoltori meritano un'ultima spinta per garantire che nessuno di loro venga lasciato indietro".

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