BOLOGNA, 04 FEB - In Emilia-Romagna nel 2024 cinque città su nove hanno superato i giorni di sforamento del limite di polveri sottili: Modena è la peggiore con 52 sforamenti in un anno, seguita da Piacenza e Rimini a 40, Ferrara a 38 e Ravenna a 37. È quanto emerge dal report Mal'Aria di Legambiente che ha analizzato nei capoluoghi di provincia i dati relativi alle polveri sottili (PM10) e al biossido di azoto (NO2). Nel 2024 in Italia, 25 città, su 98 di cui si disponeva del dato, hanno superato i limiti di legge per il PM10 (35 giorni all'anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo), con 50 stazioni di rilevamento - dislocate in diverse zone dello stesso centro urbano.
In Emilia-Romagna andando a vedere la media annuale della concentrazione di PM10 c'è un dato positivo, evidenzia l'associazione: nessuna città ha superato i limiti attualmente in vigore (40 microgrammi per metro cubo, µg/mc). Tuttavia, sottolinea Legambiente, "se considerassimo i limiti inseriti nella nuova direttiva approvata a livello comunitario, che entrerà in vigore nel 2030 e che per il PM10 fissa la concentrazione media a 20 µg/mc, solo Forlì rispetterebbe il parametro".
La situazione è migliore per quanto riguarda l'NO2, inquinante principalmente dovuto al trasporto su strada: nessun capoluogo ha sforato i giorni di limite e il confronto con i nuovi valori richiesti dalla direttiva comunitaria (20 µg/mc) vedrebbe solo due città, Modena e Rimini, con necessità di interventi correttivi.
"I dati per la nostra regione non sono del tutto negativi - commenta Davide Ferraresi, presidente di Legambiente Emilia-Romagna - Le azioni messe in campo in questi anni stanno dando risultati. Occorre però essere più incisivi, perché al 2030 mancano solo 5 anni. Occorre potenziare il trasporto pubblico locale e abbandonare i progetti obsoleti di nuove autostrade e di allargamento delle esistenti per favorire il trasporto su ferro. Occorre anche incentivare l'efficientamento energetico degli edifici, la dismissione delle caldaie a gas e del riscaldamento a biomassa in città insieme alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Se da un lato alcune politiche regionali sono state coerenti con gli obiettivi da raggiungere, dall'altro permangono progetti che vanno in senso opposto come, sul versante delle infrastrutture trasportistiche, l'autostrada Cispadana o il Passante di Bologna; insieme a queste vi sono gli impianti in fase di realizzazione per la distribuzione del gas metano, come il rigassificatore di Ravenna e i nuovi metanodotti. Occorre, ultima ma non ultima, una nota sul mondo dell'agricoltura - aggiunge Ferraresi - Abbiamo visto in questi anni un impegno progressivo su diversi fronti per ridurre le emissioni inquinanti, ma restano forti criticità proprio nel settore agrozootecnico: se nel bacino padano vogliamo un'aria più pulita occorre che anche i soggetti di questo ambito facciano la loro parte".
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