BOLOGNA, 04 FEB - Si chiamano 'chiavi georgiane': in mano alla banda di ladri, individuata dalla squadra mobile di Bologna, consentivano un ingresso nelle abitazioni molto veloce, senza segni di effrazione. Da ottobre dello scorso anno a gennaio, secondo gli accertamenti condotti dagli investigatori della quinta sezione reati contro il patrimonio, coordinati dalla pm Anna Sessa, due fratelli di 42 e 38 anni, trasfertisti, e un 34enne, da qualche tempo in città, tutti di origine georgiana, hanno messo a segno cinque furti in case nelle via Calori, Bezzecca, Novelli, Ravenna e Dagnini.
Qui, in questa strada, l'ultimo a fine gennaio: la polizia era già sulle tracce della banda che aveva la 'base' in un appartamento, affittato da uno dei tre, in via Alberti. I ladri erano soliti muoversi con circospezione, mai insieme e usando anche la bicicletta. Secondo quanto accertato dalla polizia, prima facevano appostamenti poi, quando capivano che le abitazioni erano vuote, entravano in azione, spesso durante la mattina. A incastrarli sono state, in diverse occasioni, i sistemi di videosorveglianza attivi negli appartamenti.
Perquisendo l'appartamento in zona Mazzini, gli investigatori hanno trovato numerosi articoli rubati: borse di valore, biciclette, oggetti di antiquariato, denaro, strumenti musicali.
Dell'oro, dei gioielli e delle pietre preziose che trovavano, i tre se ne liberavano subito recandosi in negozi di 'compro oro'.
L'elenco dei beni che non sono stati restituiti ai legittimi proprietari, e che secondo gli agenti potrebbero essere proventi di altri furti sui quali sono in corso accertamenti, sarà presto a disposizione sul sito della polizia di stato dove, chi sta cercando un oggetto rubato, potrà consultarlo.
A seguito della richiesta di convalida del fermo, presentata dal pm, il gip del Tribunale di Bologna, domenica, ha convalidato la misura emettendo, a carico dei fratelli e del complice, una ordinanza di custodia cautelare in carcere.
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