"Non voglio un presunto colpevole
voglio il presunto colpevole. Le testimonianze si portano nelle
aule di Tribunale non in televisione". Lo ha detto il Gip di
Rimini, Vinicio Cantarini questa mattina durante l'udienza per
la nomina del perito che dovrà esaminare i dispositivi
elettronici sequestrati a Louis Dassilva, il 34enne senegalese
in carcere dal 16 luglio, nell'ambito del procedimento
sull'assassinio di Pierina Paganelli.
Il Gip ha nominato come perito del Tribunale, l'ingegnere
Giuseppe Ferraro e ha stabilito che gli accertamenti sui
cellulari per quanto riguardano gli spostamenti, contapassi
compreso quindi, saranno effettuati solo a cavallo del delitto,
per la sera del 3 ottobre 2023. Mentre dal primo maggio 2023
saranno esaminate le chat e i contatti dell'indagato, con
particolare attenzione ai messaggi tra Dassilva e la nuora di
Pierina, Manuela Bianchi, con la quale aveva una relazione
extraconiugale.
La Procura aveva chiesto che l'esame sui dispositivi
informatici partisse dal 1 maggio, compreso gli spostamenti. Di
fatto oggi in udienza, il gip Cantarini ha messo alle corde
tutte le parti del procedimento, la pubblica accusa e le difese
dell'imputato, perché ha sostenuto il giudice riferendosi in
particolare alle uscite televisive dei consulenti, le
testimonianze si portano in aula e "i dubbi vanno risolti ora
con incidente probatorio".
In particolare Cantarini è stato molto diretto riferendosi al
video di "cam 3" della farmacia di via del Ciclamini, prova
fondamentale per la Procura, contestata invece dalla difesa. Per
il pm Daniele Paci e gli investigatori della squadra mobile,
"cam3" inquadrerebbe Dassilva tornare in via del Ciclamino dopo
aver gettato via l'arma del delitto. Per la difesa invece l'uomo
inquadrato sarebbe un condomino di via del Ciclamino. Lo stesso
uomo, inoltre in tv avrebbe detto sì di riconoscersi nel video
mentre interrogato dalla polizia ha detto di no. Proprio questo
"dubbio" per il gip Cantarini va sciolto ora. Come giudice
terzo, garanzia di legalità nel procedimento, ha quindi invitato
le parti a procedere con un duplice esperimento giudiziario; uno
col condomino che dice di essersi riconosciuto e poi ha
ritrattato, e un altro, se accetta, con lo stesso Dassilva.
Entrambi gli uomini dovrebbero prestarsi a ripassare, di
sera, davanti a "cam3" per provare in via scientifica l'identità
del soggetto inquadrato la sera dell'omicidio. Gli avvocati
Riario Fabbri e Andrea Guidi che difendono il senegalese si sono
riservati la decisione. L'udienza quindi si è conclusa con la
nomina da parte della procura del perito, Alessandro Perri. La
difesa di Dassilva ha quindi nominato il consulente informatico
Luigi Nicotera e il criminalista Davide Barzan che segue nuora
Manuela Bianchi e il fratello Loris, ha nominato il professor
Sandro Ferdinando Salvati di Modena. Gli avvocati Monica e Marco
Lunedei che difendono i tre figli di Pierina si sono riservati.
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