E' cominciato, nel bacino di
Suviana, a quattro mesi dalla strage di lavoratori, il
procedimento per reimmettere nel lago l'acqua che aveva invaso
la centrale idroelettrica: si tratta di circa 50 mila metri cubi
precedentemente filtrati e purificati grazie al nuovo impianto
di trattamento realizzato in queste settimane da Enel Green
Power Italia. Le analisi hanno confermato valori nella norma per
tutti gli elementi chimici presi in esame.
L'operazione arriva a quattro mesi esatti dall'incidente che
costò la vita a sette persone e richiederà indicativamente dalle
sei alle otto settimane di lavoro. Inoltre, sarà da subito
accompagnata da un piano aggiuntivo di controlli da parte di
Arpae, con una prima fase che proseguirà per tutto il mese di
agosto. In base agli esiti di queste analisi, saranno
programmate le attività future.
"Portiamo a termine un passo determinante verso il ritorno
alla piena normalità del bacino di Suviana e del suo territorio
- ha detto la presidente facente funzioni della Regione, Irene
Priolo, con delega all'Ambiente e Protezione civile, Irene
Priolo - frutto di un proficuo lavoro, condotto avendo ben
chiari due obiettivi: la celerità dell'intervento e la massima
garanzia della qualità delle acque, perché, oltre a essere
tutelato dal punto di vista ambientale, il bacino di Suviana è
fondamentale per l'approvvigionamento idropotabile. Abbiamo
adottato criteri molto restrittivi per ben 137 parametri e
continueremo con analisi e controlli serrati anche nei prossimi
mesi".
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