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Ritrovato dipinto di Boccia rubato a Bologna nel 1975

Ritrovato dipinto di Boccia rubato a Bologna nel 1975

Un giovane San Giovanni Evangelista ora esposto all'Asp Bologna

BOLOGNA, 03 giugno 2024, 15:23

Redazione ANSA

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Ritrovato dipinto di Boccia rubato a Bologna nel 1975 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un dipinto ovale olio su tela di scuola bolognese del '600, raffigurante un giovane San Giovanni Evangelista e attribuito a Girolamo Negri detto il Boccia (Bologna, 1648 - dopo il 1721), è stato recuperato dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Bologna nell'aprile del 2023 e restituito a Asp Città di Bologna, nella cui Quadreria ora è esposto.
    Il dipinto, in ottimo stato, era stato trafugato dal Santuario di Santa Maria del Baraccano del capoluogo emiliano nell'ormai lontano 29 novembre del 1975. Il recupero è avvenuto dopo una serie di controlli eseguiti dai carabinieri del patrimonio culturale nel monitorare le vendite sul mercato antiquario attraverso siti, case d'asta e tutto ciò che attiene all'e-commerce più in generale. "Proprio una vendita in una casa d'aste di Milano - ha spiegato il tenente colonnello Giuseppe De Gori, comandante del Nucleo tutela patrimonio culturale di Bologna - ci ha portati alla scoperta e al recupero del dipinto, un'operazione alquanto difficoltosa poiché nel frattempo l'opera era già stata venduta ad un ignaro acquirente in buona fede e affidata a due restauratori, per una messa a punto sia della tela che della cornice. Posta l'attenzione dell'autorità giudiziaria di Milano, si è proceduto al sequestro del dipinto".
    Per il recupero dell'opera d'arte è stato importante il confronto fotografico tra la foto inserita nel 1975 nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti e l'immagine del dipinto vero e proprio trovato nella casa d'aste e, in particolare, le ricerche eseguite attraverso la sovrintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Bologna e gli studi fatti dall'ufficio beni culturali della Diocesi di Bologna. "E' già dal 1969 che si catalogano i beni rubati con immagini fotografiche, all'epoca in bianco e nero, poi trasferite nella banca dati istituita con l'avvento dei primi computer dagli anni '90 e regolati grazie a un decreto legislativo del 2004 - ha aggiunto De Gori - Un sistema informatico che ora ci consente di fare ricerche anche per immagini e quindi, avendo una buona fotografia dell'opera da ricercare, di portare a termine buoni risultati".

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