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Tortura in carcere, il ministero responsabile civile

Tortura in carcere, il ministero responsabile civile

Accolte le costituzioni di vittima, garanti e associazioni

REGGIO EMILIA, 08 aprile 2024, 18:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono state accolte tutte e cinque le costituzioni di parte civile in tribunale a Reggio Emilia nell'udienza preliminare del processo a dieci agenti di polizia penitenziaria accusati, a vario titolo, di tortura, lesioni e falso. Oltre al detenuto, vittima del pestaggio, assistito dall'avvocato Luca Sebastiani, sono costituiti anche i garanti nazionale e regionale e le associazioni Antigone e Yairaiha. Il gup Luca Ramponi ha accolto anche la richiesta della vittima di citare il ministero della Giustizia come responsabile civile.
    La pm Maria Rita Pantani contesta agli imputati di aver incappucciato con una federa stretta al collo, sgambettato, denudato e picchiato con calci e pugni, anche quando era in terra, e calpestato il detenuto tunisino. Nella seconda fase del pestaggio il detenuto fu portato in cella, nuovamente picchiato e lasciato nudo dalla cintola in giù per oltre un'ora, malgrado nel frattempo si fosse ferito e sanguinasse.
    Quello che avvenne è documentato dai video delle telecamere interne del carcere, agli atti dell'inchiesta.
   

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