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La Regione acquisisce la concessione d'uso dell'oasi di Boscoforte

La Regione acquisisce la concessione d'uso dell'oasi di Boscoforte

Fino al 2042. Si potrà visitare tutto l'anno e stop alla caccia

BOLOGNA, 27 novembre 2023, 15:03

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Emilia-Romagna continua ad investire nella tutela del suo patrimonio naturalistico e dopo aver messo a disposizione del parco del Delta del Po un parte dei fondi per procedere all'acquisto delle aree A e B delle oasi di Ortazzo e Ortazzino, nel ravennate, ha acquisito la concessione d'uso fino al 2042 dell'oasi naturalistica di Boscoforte (Ferrara), cuore delle valli di Comacchio, sempre all'interno del Parco. Un'operazione frutto di un accordo sottoscritto tra la proprietà privata della penisola, la Regione, l'Ente che gestisce il Parco, che consentirà all'Ente stesso di disporre dell'area (28 ettari), negli ultimi dieci anni accessibile solo per un breve periodo dell'anno e unicamente nei fine settimana, per 365 giorni all'anno. La Regione, inoltre, metterà a disposizione del Parco del Delta del Po 100mila euro all'anno per il mantenimento, la custodia e la valorizzazione della penisola di Boscoforte. La proprietà si impegna inoltre ad una "riduzione della pressione venatoria sull'area", fino alla cessazione completa, ha spiegato l'assessore al Bilancio dell'Emilia-Romagna, Paolo Calvano.
    Per quanto riguarda l'acquisto delle aree di Ortazzo e Ortazzino - un'operazione complessiva da 437mila euro - c'è da sottolineare invece che si tratta di circa 500 ettari che, a marzo scorso, erano stati oggetto di una vendita, da privato a privato, "senza che fosse concesso diritto di prelazione all'Ente stesso", ha ricordato la Regione. L'attuale proprietario potrebbe però provare ad opporsi, ottenendo di più da un'altra compravendita.
    "Noi non escludiamo il fatto - ha spiegato Barbara Lori, assessore ai Parchi - che il Parco possa essere coinvolto anche in una controversia di tipo legale, ma la consulenza fornita al Parco ci dice di una modalità non corretta rispetto all'esercizio originario del diritto di prelazione. Quindi ci auguriamo che il privato possa cogliere questa volontà delle amministrazioni pubbliche e trovare un possibile punto di caduta e una mediazione. Se questo non sarà possibile si esprimeranno i soggetti competenti, quindi immagino il Tribunale amministrativo". 
   

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