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Cantiere Bologna torna in piazza con Il futuro della memoria

Cantiere Bologna torna in piazza con Il futuro della memoria

'Lo sforzo è raccontare il passato ai giovani senza annoiare'

BOLOGNA, 14 settembre 2022, 15:29

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Cantiere Bologna esiste anche per salvare la memoria, mettere insieme soprattutto i giovani della nostra città e preservare cose che rischiano di scomparire".
    Così il direttore di Cantiere Bologna Giampiero Moscato presenta la seconda parte del progetto 'Il futuro della memoria', in programma nella tettoia Nervi, in Piazza Lucio Dalla a Bologna il 18 e il 19 settembre.
    Due serate organizzate da Cantiere Bologna e Cucine Popolari "per capire e ragionare insieme a intellettuali, artisti, attori su come tenere viva la memoria di fatti lontani nel tempo", come spiega Aldo Balzanelli, curatore del progetto.
    Si parte domenica 18 alle 18 con un approfondimento sul fenomeno del neofascismo in Italia attraverso un dialogo con il giornalista di Repubblica Paolo Berizzi, per poi passare ai temi della mafia con Franco La Torre, figlio di Pio La Torre e "dell'antimafia tradita". Poi, un monologo dello scrittore Tahar Ben Jelloun sul razzismo spiegato ai giovani. Lunedì si aprirà invece con un'iniziativa insieme a Marina Orlando Biagi, moglie del giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse, dedicata proprio ai giovani, in particolare agli studenti delle scuole superiori del quartiere Navile.
    In serata, storie partigiane con Chiara Caselli, Gad Lerner e Ivano Marescotti. "Lo sforzo - spiega Moscato - è raccontare il nostro passato senza annoiare, valorizzando la memoria". Perché, insiste il giornalista, "oggi c'è un problema di memoria nei giovani, una scarsa conoscenza dei fatti". "Ma se non si capisce cosa è successo nel passato - aggiunge Balzanelli - difficilmente si può capire cosa accadrà in futuro". "Scordarsi il passato - conclude - rischia di far ripetere nel futuro errori già commessi".
   

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